Poco più di un anno fa Mario Lollobrigida venne nominato Direttore Centrale Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il nuovo direttore si era già occupato in passato del settore dei giochi quando era a capo degli uffici Giochi numerici e lotterie, Lotto, Enalotto e Bingo. Inoltre, aveva ricoperto il ruolo di direttore dei Monopoli del Lazio, Veneto e Trentino-Alto Adige. Un uomo di esperienza e comprovate capacità a capo di un settore complicato come quello del gioco pubblico. In questi 12 mesi il comparto è stato oggetto di iniziative importanti, di attacchi spregiudicati e di riforme strutturali che hanno impegnato ADM su vari fronti. Delle varie situazioni, partendo dalla riforma del gioco online e del fisico, passando per il contrasto all’illegalità e i problemi reputazionali del settore, fino ad arrivare all’intelligenza artificiale ed al metaverso, ne ha parlato Mario Lollobrigida in una esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.

È trascorso circa un anno dal suo insediamento come Direttore Centrale Giochi. Sono stati 12 mesi più impegnativi di quello che si immaginava?

“Sicuramente sono stati mesi molto impegnativi sia per la definizione delle numerose e importanti trattazioni in sospeso sia soprattutto per l’impegno che la Direzione Giochi tutta ha profuso nella elaborazione dei AGIMEG contributi relativi all’articolo 15 della delega fiscale, che, come noto, sinora hanno portato all’emanazione del decreto delegato sul gioco online e conseguentemente all’elaborazione dei documenti di gara. Comunque, conoscendo l’importanza del settore, l’interesse dello Stato e le aspettative della filiera non avrei potuto mai immaginare nulla di meno”.

Cosa le ha dato più soddisfazione e cosa l’ha preoccupata di più in questi primi 12 mesi della sua nuova attività?

“Preoccupazioni ce ne sono sempre in ogni lavoro delicato che coinvolge gli interessi dello Stato e degli operatori ma sicuramente la soddisfazione è quella di aver sino ad adesso operato trovando soluzioni idonee che contemperano tutti gli interessi e in particolare il superiore interesse a garantire la fede pubblica”.

La gestione di un settore complicato come quello del gioco necessita di un grande lavoro di squadra

“Tutti i risultati raggiunti non sarebbero stati possibili senza il grande team di professionisti che compongono la Direzione Giochi; sono persone con cui ci conosciamo da anni e che assicurano il puntuale presidio degli uffici della Direzione fornendo peraltro, grazie alle specifiche competenze acquisite nel corso degli anni, un importante contributo di confronto anche nei settori non di diretta competenza”.

Si è trovato al centro di una riforma “storica” del settore, con un riordino in corso (online) ed uno al quale si sta lavorando (fisico). Come avete affrontato i due percorsi e come prevede si concludano?

“Come già detto, nel decreto delegato di riforma del gioco online sono state dettate regole innovative che porteranno sicuramente a una razionalizzazione del settore e al superamento delle criticità che si sono negli anni evidenziate. Mi riferisco alla nuova regolamentazione dei punti vendita ricariche e delle modalità di accesso alle offerte dei futuri concessionari. L’effettuazione della gara e l’assegnazione delle concessioni determinerà la definitiva conclusione del percorso. Più problemi ci sono sicuramente nel settore del gioco fisico perché per molte delle concessioni già scadute e in regime di proroga sarà necessario attendere il termine dei lavori del tavolo tecnico tra Mef, Regioni ed Enti locali volto a gettare le basi per un nuovo accordo in sede di Conferenza unificata, necessario al fine di poter iniziare a lavorare seriamente sull’assetto del nuovo sistema concessorio relativo al gioco fisico”.

La lotta all’illegalità è uno dei principi cardine della sua attività come responsabile del settore giochi in ADM. Qual è lo stato dell’arte e avete in programma altre iniziative per il contrasto al gioco illegale?

“È evidente che la lotta al settore illegale è una priorità della Direzione giochi. Le ragioni presenti nei principi dell’articolo 15 della legge n. 111/2023, ovvero la tutela della fede, dell’ordine e della sicurezza pubblici, il contemperamento degli interessi pubblici generali in tema di salute con quelli erariali sul regolare afflusso del prelievo tributario gravante sui giochi, nonché la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose, hanno sempre condotto l’azione professionale di tutti i colleghi della Direzione. Questa lotta va realizzata attraverso vari percorsi: la formazione adeguata del nostro personale – che avviene con appositi corsi curati sia dalle Direzioni centrali che da quelle Territoriali – al fine di permettere allo stesso di comprendere i fenomeni di illegalità nel gioco e reagire di conseguenza. Sono fondamentali i rapporti con l’Autorità giudiziaria, nell’ovvio rispetto delle competenze e ruoli, al fine di rappresentare in modo dettagliato le patologie che ancora oggi sono presenti nel mercato. In maniera molto proficua continuano i rapporti con le Forze di Polizia – in particolare con la Guardia di Finanza anche in forza del Protocollo stipulato l’anno scorso – con le quali condividiamo molte attività, non solo di carattere penale, volte al generale miglioramento della governance del settore. Di grande importanza sono le nostre varie interlocuzioni con tutti gli stakeholder affinché anche gli stessi si facciano parte sempre più proattiva nelle azioni di controllo del territorio e di contrasto alle illegalità. Le prossime tappe sono connesse al miglioramento delle analisi dei flussi di gioco nonché alla capacità di conoscere sempre più dettagliatamente il territorio. Il gioco illegale è purtroppo una spina nel fianco di tutto il sistema. Per il gioco fisico fortunatamente il fenomeno per ora risulta essere sotto controllo anche se è evidente che il gioco illegale aumenta laddove non vi è sul territorio una corretta offerta legale; anche tale aspetto è tra quelli in valutazione nel tavolo tecnico di cui vi ho parlato: una equilibrata distribuzione dei punti di gioco legali è fondamentale sia come presidio di contrasto al gioco illegale sia come controllo, grazie alla formazione prevista per tutti gli esercenti, del fenomeno del gioco d’azzardo patologico. L’azione di contrasto dell’Agenzia sul territorio è particolarmente intensa: i controlli sulla rete fisica nel 2023 sono stati oltre 27.000. Per il gioco online purtroppo il problema è più complesso sia per la facilità di attivazione di siti di gioco illegale sia per la inefficacia delle sanzioni amministrative e penali previste in relazione alla circostanza che la totalità dei siti risiede in Paesi esteri con cui è particolarmente complicata la collaborazione in sede giudiziaria. L’Agenzia anche grazie alla collaborazione della Guardia di finanza svolge quotidiane attività di controllo che hanno determinato nel 2023 l’inibizione e l’avvio delle attività di indagine per circa 500 siti e per i primi quattro mesi del 2024 di 350 siti. Si sta, inoltre, operando con azioni di contrasto rivolte anche a colpire tutte le attività dirette e indirette di pubblicità e promozione della raccolta illegale. L’impegno dell’Agenzia si rafforzerà anche nell’anno in corso e in quelli futuri grazie allo sviluppo: delle nuove tecnologie; di piani di formazione del personale, già oggi altamente professionalizzato; della collaborazione con le competenti autorità dello Stato”.

Non crede che gli operatori di gioco meritino una dignità politica e mediatica migliore?

“Sicuramente vista la rilevanza economica del settore sia in termini di entrate erariali dirette e indirette sia in termini di livelli occupazionali è importante che gli operatori siano adeguatamente tenuti in considerazione, così come lo sono per l’Agenzia e che il settore non sia ostracizzato e rappresentato in maniera distorta anche su tutti gli altri piani istituzionali e mediatici. Purtroppo, però intervengono, a volte in maniera eccessiva, valutazioni di altra natura che attribuiscono un ingiustificato disvalore al settore del gioco. È sicuramente una importante battaglia che non si limita alla mera “immagine mediatica” ma si incentra nel far comprendere come la sana e corretta governance del settore possa portare solo benefici a tutta la cittadinanza. Il gioco è un settore nel quale un accadimento negativo fa più notizia rispetto ad altri settori mentre i molteplici risultati apprezzabili non hanno il giusto risalto. Anche per tale motivo dobbiamo ricevere la massima collaborazione da parte di tutto il settore”.

Intelligenza artificiale e metaverso sono due realtà con le quali anche il settore del gioco pubblico dovrà confrontarsi.

“È di tutta evidenza che l’Agenzia già sta valutando l’utilizzo di nuove tecnologie digitali, basate sull’impiego dell’intelligenza artificiale, garantendo al contempo un’adeguata protezione dei dati personali. Verosimilmente, nell’immediato futuro saranno uno dei normali strumenti di controllo. Specificatamente il decreto legislativo 41 del 2024 di riordino dei giochi a partire da quelli a distanza prevede l’utilizzo di tali sistemi, oltre che per ragioni di controllo e verifica dell’offerta di gioco, anche per il perseguimento di un livello elevato di protezione del giocatore. Relativamente alle realtà virtuali del Metaverso già si prevede che si possano disciplinare e consentire ulteriori giochi svolti in modalità virtuale o digitale, anche attraverso tali ambienti. Di sicuro importante sarà l’attenzione alla tutela delle persone in quanto l’avatar non è solo una icona grafica ma è il rappresentante dell’identità di una persona. Ovviamente dovranno essere valutate tutte le proposte che ci verranno avanzate ponendo la massima attenzione sui temi della sicurezza, della tutela della fede pubblica e del giocatore”.

Cosa si auspica nel breve e medio periodo per il settore del gioco pubblico?

“L’unico auspicio nel medio termine è quello che si raggiunga finalmente la possibilità di disciplinare compiutamente l’offerta di gioco fisico fornendo le necessarie indicazioni ai nuovi operatori che saranno individuati attraverso le gare pubbliche previste. A ciò si aggiunga la necessità di innovazione conseguente alla vetustà delle regole tecniche e amministrative fornite oltre 10 anni orsono in un settore ad altissimo contenuto tecnologico, e di garanzia della sostenibilità sociale dell’offerta di gioco anche in relazione agli aspetti di tutela del consumatore”.

(Agimeg/ff)