Giochi, Baretta (sottosegr. Mef): "Accordo con enti locali sembra allontanarsi, ma senza intesa salta il taglio delle slot"

La proposta del governo è quella di una drastica riduzione delle macchinette: un taglio del 30% delle Awp, le slot machine, da subito, e praticamente il dimezzamento dei punti gioco. Oggi sono 96 mila i punti in cui si può giocare con le macchinette, noi con la riforma arriveremmo a 30-40 mila nell'arco di tre anni. Allora, quello che non appare sufficientemente chiaro, è che questa riduzione del gioco, sia dal punto di vista dell'offerta, sia dal punto di vista delle macchinette, sia dal punto di vista dei punti gioco, riduce effettivamente la possibilità di giocare. Le distanze, invece, spostano questa possibilità, non è detto che la riducano. Noi non siamo intervenuti sulle distanze, ma abbiamo solo convenuto che una fascia di gioco, quella con più garanzie, fosse esonerata. Se prevale una tesi per cui non c'è un punto di incontro, non c'è una soluzione, il governo non andrà avanti. Abbiamo sempre detto che non avremmo fatto una riforma su questa materia senza l'accordo con gli enti locali".

Dalle colonne de Il Messaggero il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, torna sul mancato accordo con gli enti locali durante la Conferenza Unificata di giovedì scorso: "le Regioni hanno chiesto un ulteriore momento di approfondimento", prosegue Baretta ricordando che "il nodo principale resta quello delle distanze dai luoghi sensibili. Nella proposta che avevamo discusso con gli enti locali e le Regioni, si era convenuto che potevano non essere soggette alle distanze alcune tipologie di sale che avessero particolari requisiti di certificazione. Sono le cosiddette sale di classe A, obbligate a rispettare determinati standard architettonici, di arredo interno, di formazione, di controllo all'ingresso. Nella discussione preventiva c'era stata una condivisione. Poi però sono sorte ulteriori preoccupazioni e questo ha fatto sì che ci fosse una richiesta di approfondimento. Un approfondimento che però mi preoccupa".

Cosa succede se la riforma salta? "L'impasse nella quale ci troviamo va superata, altrimenti si rischia il caos - aggiunge -. I Comuni in questi anni sono giustamente intervenuti perché mancava una regolamentazione centrale. Se non riusciamo a farla la situazione resterà complicata, con un altissimo rischio di contenzioso con i concessionari", che hanno fatto "più di qualche critica. Mi pare che questo aspetto non sia stato colto". La bozza di accordo cita tra le rivendite nelle quali non sarà possibile giocare anche le edicole, dove "potenzialmente potrebbero essere installate" le slot. "In questo momento ci occupiamo solo di slot", conclude Baretta.

 

(Agimeg/dar)

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