Pastorino: La nostra non è un’azione banale, inaccettabile che lo Stato offra concessioni e un sindaco vieti il gioco (PressGiochi)

“Abbiamo scelto gli strumenti che abbiamo a disposizione – continua il Presidente-  uno è il ricorso al Tar, l’altro è la denuncia alla Corte dei Conti quella che appunto stiamo portando avanti é un’azione non banale”. Proprio questa denuncia per danno erariale sta scatenando un autentico caso, tra le ragioni dei commercianti che si sentono “schiacciati” dalle normative locali e le ragioni degli Enti Locali che cercano di combattere, a loro volta, con gli strumenti a loro disposizione. In mezzo a questa guerra che abbiamo già definito “dei feudi”, dove sindaci e assessori regionali si muovono in autonomia, ovviamente c’è lo Stato, sempre più atteso al varco della Conferenza Unificata.

“Rispetto ad un’eventuale riduzione delle slot – prosegue Pastorino-  niente da eccepire, anzi avevamo proposto anche un taglio maggiore. I nostri rapporti con lo Stato sono comunque buoni e, anche se sicuramente ci sarà una riduzione, credo che non si arriverà ad un azzeramento”.

L’altro nodo centrale è proprio la “discussa” classificazione tra A e B e qui Pastorino esprime alcune interessanti considerazioni in merito all’idea di “qualità” dei punti gioco di Baretta che dovrebbe concretizzarsi nel prossimo futuro.

“Non credo che lo Stato rinunci alla propria rete (quella dei Monopoli), per crearne un’altra- conclude. La questione della certificazione delle sale è certamente complicata e secondo noi passa da diverse prerogative, resterà da vedere chi vorrà adeguarsi, o chi ne avrà le possibilità anche perché il passaggio dovrebbe anche essere piuttosto oneroso, ma non penso che alcuni esercizi commerciali vengano esclusi rispetto ad altri”.

In sostanza, è evidente come i proclami più “politici” a livello statale, gli slogan sull’azzeramento, restano ancora piuttosto “sfumati” nella definizione tra classe A e B. Per ora il grande equilibrismo che il Governo deve compiere per “accontentare tutti” (o forse se stesso?) sta creando un diffuso malcontento, tra speranze, delusioni e rivendicazioni tra le varie parti. Parti spesso in lotta tra loro in un “medioevo” normativo del gioco dove le città si assumono le responsabilità di uno Stato.

 

PressGiochi, 15/11/2016

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