Giochi, Alfano (min. Interno): "Governo impegnato a rivedere disciplina senza demonizzare case da gioco. Spero intesa Stato-Regioni in tempi brevi"
Per Alfano, "la questione del gioco d'azzardo deve essere affrontata con una serie di interventi che vedano impegnato lo Stato contro la piaga della ludopatia e sostengano la lotta al riciclaggio e all'accumulo dei profitti illeciti. In questo quadro, non si deve perdere di vista, tuttavia, la competitività delle case da gioco regolarmente autorizzate e operanti in base alla legge, spesso costrette a misurarsi con una concorrenza più che agguerrita, in parte rappresentata proprio dalle slot machine e altre apparecchiature simili. Secondo questa prospettiva, possono ancora rappresentare un elemento attrattivo, incrementando il turismo e innescando dinamiche di sana competitività tra i territori. Il governo sta studiando un'ipotesi d'intervento che va in questa direzione: salvaguardare le nostre case da gioco, rivedere la disciplina del settore con la massima garanzia di serietà e di trasparenza finanziaria, con un'attenzione particolare agli equilibri di bilancio; disarmare le mafie che sfruttano senza scrupolo la dipendenza da gioco".
Nella sua intervista al quotidiano Avvenire, parlando delle infiltrazioni della criminalità nel settore, Alfano osserva che "le attività investigative hanno riscontrato un forte interesse della criminalità nella gestione degli apparecchi elettronici da intrattenimento e la capacità dei gruppi criminali di collocare e imporre slot machines manomesse, con un ingente danno erariale. Siamo impegnati in prima linea". e ricorda poi che "nel 2015, sono stati effettuati 114 arresti per associazione a delinquere e di tipo mafioso, 1.325 denunce e 60 sequestri di apparecchiature informatiche. Oramai abbiamo tutti gli strumenti necessari, acquisiti nel tempo, per contrastare il fenomeno". In merito all'ipotesi di introdurre una tessera del giocatore, Alfano considera "una buona idea prevedere che il giocatore o lo scommettitore venga monitorato attraverso la tessera sanitaria. Però, c'è da verificare il profilo riguardante la privacy, perché indubbiamente i dati attinenti alla salute sono considerati sensibili e come tali vanno trattati".
Quanto a un possibile divieto assoluto degli spot pubblicitari, per il ministro "un divieto assoluto di pubblicità mi sembra complicato e rischierebbe di generare, come ogni forma di proibizionismo, dinamiche incontrollabili. Potrebbe essere più logico pensare a tetti pubblicitari". Il ministro si sofferma poi sulla questione delle competenze decisionali degli enti locali in materia di distribuzione dell'offerta di gioco sul territorio, evidenziando che "la Corte Costituzionale nel 2011 ha chiarito che le distanze degli esercizi dai luoghi protetti come quella degli orari, spetta alle Regioni, attenendo a materie che la nostra Carta fondamentale riserva a esse. Tuttavia, nell'ultima legge di Stabilità, anche per venire incontro a un'esigenza di uniformità, lo Stato ha previsto che, previo accordo in sede di Conferenza Unificata, si possono stabilire criteri omogenei che potranno essere seguiti su tutto il territorio nazionale. La giustificazione dell'intervento statale sta anche qui nella difesa di interessi fondamentali: la salute, l'ordine pubblico e quello delle categorie vulnerabili, come i minori. L'intesa ancora in fase di negoziazione. Auspico che a breve possa essere raggiunto un accorda Servirebbe a dare quelle risposte ai Comuni in quei termini di uniformità e certezza".
(Agimeg/dar)