Giochi, Baretta (MEF): “Favorevole ad una “destinazione di scopo” delle entrate erariali derivanti dal gioco”

 

Questo in sintesi il pensiero di Pierpaolo Baretta, sottosegretario alle Finanze con delega ai giochi, impegnato in una revisione, non solo politica, dell’intero comparto. Dalla riduzione del numero delle slot e delle vlt, passando attraverso una atteggiamento assolutamente favorevolmente sul tema della destinazione di scopo delle entrate erariali derivanti dal settore del gioco, Baretta ha toccato molti temi nell’intervista rilasciata ad “Affari & Finanza”, l’inserto del quotidiano la Repubblica in edicola oggi.

“In linea generale sono d’accordo sulla destinazione di scopo delle entrate erariali derivanti dai giochi, perché specifica esattamente al giocatore cosa si va a fare con una certa quota di incassi. C’è una comunicazione diretta - ha dichiarato Baretta -. Le operazioni possibili sono due, o si estrae dai volumi degli incassi una quota destinandola a uno scopo specifico, come i 50 milioni destinati quest’anno alla lotta alla ludopatia. Oppure si può pensare a una tassa di scopo per un periodo, come quella fatta in occasione dell’entrata in Europa”.

 

“Troppi concessionari e troppi gestori, necessarie forme di aggregazione. Il segmento dei casinò va ripensato”


Il sottosegretario alle Finanze Pierpaolo Baretta è anche intervenuto in merito ad un riassetto del settore dal punto di vista della governance.

Il riordino del settore del gioco, fallito a giugno dello scorso anno quando il relativo decreto delega venne di fatto cestinato dal Governo, è comunque sempre una delle priorità di Baretta: “attualmente ci sono troppi concessionari e troppi gestori, il mercato necessità urgentemente di forme di aggregazioni che darebbero al settore un aspetto più industriale – ha sottolineato il sottosegretario nell’intervista rilasciata ad “Affari & Finanza”, l’inserto del quotidiano la Repubblica in edicola oggi.

Importante è anche la possibilità di arrivare ad un contratto di filiera, che eviterebbe anche i contenziosi che hanno imballato il mercato negli ultimi tempi”. Nel suo intervento Baretta ha anche toccato i temi della pubblicità e dell’accordo con gli enti locali ed è parlato dall’attuale situazione dei casinò italiani: “Le case da gioco sono da un lato in crisi e dall’altro tutte concentrate in un’area geografica. Mentre c’è stata una proliferazione eccessiva di macchinette sull’intero territorio. E’ il momento di razionalizzare. Se si fa questa riflessione non si può escludere anche la revisione di questa materia. Questo non significa dare mano libera all’apertura di casino in tutto il paese, perché questo sarebbe dannoso e non è assolutamente nei nostri piani. Ma anche questo settore va ripensato, un po’ come si sta facendo per l’ippica”.

 

(Agimeg/es)

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