Operazione Gambling, Musolino (Sost. Procuratore di Reggio Calabria) ad Agimeg: “evidente la falla nel sistema normativo italiano"


Sono le parole rilasciate ad Agimeg da c, Sostituto Procutore di Reggio Calabria che sta coordinando le operazioni di  sequestri patrimoniali a seguito dell’operazione Gambling condotta da Carabinieri, Guardia di Finanza, squadra mobile e Dia di Reggio Calabria – in collaborazione con Scico e Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della finanza – che ha portato al sequestro di beni per 25 milioni di euro – 21 società italiane ed estere, 31 siti nazionali e internazionali, 36 immobili.


“Queste organizzazioni hanno provato a superare delle falle del sistema italiano per lucrare attraverso le scommesse sportive e altri giochi. Va detto però che poker e altri settori del gaming non rappresentavano un mercato così interessante”, ha aggiunto. “Attraverso concessioni regolarmente ottenute a Malta o in altri paesi per il gioco online – ha aggiunto Musolino – venivano aperti conti di gioco a nome del titolare, o dei parenti dello stesso, di una sala fisica. Questo perché è abitudine degli italiani pagare la scommessa e avere uno scontrino, per ritirare poi la vincita. Qualcuno di fatto effettuava la giocata al posto dello scommettitore e operava come se fosse un vero concessionario. Un sistema secondo noi illecito e che generava flussi economici fuori controllo. Non solo, si tratta di un sistema che consente di alle mafie di riciclare il denaro sporco attraverso vari metodi. Il più classico è quello della sure bet: il bookmaker in pratica fingeva di sbagliare le quote per le scommesse, simulando una forte perdita e attraverso questi flussi di gioco andava a creare grandi entrate per società difficilmente rintracciabili”.

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