Pastorino (STS-FIT): “Riforma dei giochi per decreto legge”

 

1) Quale sarebbe, per lei, la strada da percorrere: la ripresa della Delega o un testo coordinato?


Il Governo ha speso molto tempo e risorse per creare il testo sui giochi da inserire nella Delega Fiscale. Tale testo doveva costituire un nuovo punto di partenza per riportare serenità nei rapporti tra Stato, territori e la filiera del gioco pubblico, fissando al tempo stesso precise competenze legislative e obbiettivi irrinunciabili quali la tutela della salute, dei consumatori, delle entrate erariali, della lotta all’illegalità. Il settore industriale dei giochi ha partecipato attivamente alla discussione accettando anche misure potenzialmente recessive in cambio di regole certe e di una stabilità che permettesse ad ogni azienda di programmare il proprio futuro.

 


La mancata presentazione della delega fiscale ha lasciato aperti i molti problemi che affliggono il settore. Senza una strategia a livello nazionale, gli amministratori locali continueranno la propria battaglia personale contro il gioco vanificando gli sforzi fatti per contenere l’illegalità, provocando il default di centinaia di aziende e impedendo probabilmente il reperimento di risorse per la cura dei malati di Gap.

 


A questo punto un a presa di posizione da parte del Governo assume il carattere dell’urgenza. Concordo con chi sostiene che sia illogico gettare al vento il buon lavoro fatto nella delega fiscale. Credo che il testo andrebbe ripreso cercando di coinvolgere meglio i territori, ma senza stravolgerne i contenuti. L’idea di ripartire con un nuovo testo da discutere in sede parlamentare non mi convince del tutto, sia per i tempi di realizzazione che per il clima poco sereno in cui si svolgerebbe, con il rischio di non trovare soluzioni concrete.

 

 

2) E' favorevole alla riduzione del numero degli apparecchi ventilata da più parti? O, secondo lei, quale potrebbe essere una soluzione alternativa nel contrasto al Gap?


In linea generale sono favorevole, ma occorrono alcune precisazioni. L’ultimo decreto sul contingentamento ha aumentato il numero di macchine installabili all’interno delle attività commerciali; in molti locali il numero di slot è effettivamente aumentato ma in realtà, complice forse la crisi economica del Paese, i fatturati non sono cresciuti in proporzione. Una riduzione ragionata del contingentamento potrebbe rendere più efficacie il sistema senza penalizzare eccessivamente la filiera.

 


Contemporaneamente abbiamo più volte espresso, anche al Governo, la nostra contrarietà a semplici tagli orizzontali. Le obiezioni sollevate dagli amministratori locali contro il gioco pubblico riguardano prima di tutto l’eccessiva presenza delle slot sul territorio, ragione per cui togliere una o due macchine da ogni locale lasciandone invariata la distribuzione non risolverebbe la questione. E’ proprio sulla distribuzione che occorrerebbe intervenire, così come era previsto in delega fiscale, individuando esattamente quali categorie siano abilitate a vendere gioco e quali non ne abbiano le caratteristiche.

 


Questo processo risponderebbe meglio alle richieste di riduzione dell’offerta, consentendo al tempo stesso di investire sulla professionalità delle attività autorizzate e mantenere un presidio di legalità a beneficio dei giocatori, dei territori e dello Stato.

 


Resta il fatto che il proibizionismo sbandierato da una parte della politica e da molte associazioni mal si concilia con il contrasto alle dipendenze da gioco compulsivo. Formazione, prevenzione, informazione e risorse economiche che potrebbero derivare proprio dal gioco pubblico, rappresentano l’unica vera strada per la lotta al Gap.


3) Nell'editoriale pubblicato sul sito STS il 5 agosto si legge che secondo il Sindacato sarebbe meglio "agire sul gioco on line e sulle sale VLT". In che modo?


Si tratta di due questioni delicate e diverse tra loro. Partiamo dalle Vlt. A posteriori ritengo che la comparsa improvvisa di sale dedicate, con vetri oscurati, macchine più aggressive e orari di apertura molto prolungati sia alla base della rivolta dei territori. E’ bene premettere che chi ha acquistato le concessioni, aperto le sale e messo in atto attività promozionali che sono parte integrante del lavoro dell’imprenditore, lo ha fatto nella piena legalità e nel rispetto delle concessioni rilasciate dallo Stato. Non è pensabile cancellare queste attività con un semplice colpo di spugna. In prospettiva futura la presenza delle sale dedicate, a cui probabilmente non eravamo abituati, dovrà essere subordinata a parametri più precisi. Qualcuno, ad esempio, ha proposto di legarne la presenza al numero di abitanti censiti dal Comune, altri hanno proposto di collocarle al di fuori dei centri storici. Sono proposte lecite, purché si evitino ghettizzazioni o concentrazioni nelle periferie delle città.

 

Ciò che non bisogna dimenticare è che sul tema delle sale gli amministratori locali vogliono poter interagire con il legislatore e difficilmente faranno un passo indietro.

 


La questione del gioco online è invece più complessa. La prima considerazione, forse banale, è che viviamo in un mondo in cui la tecnologia ci ha permesso e forse obbligato ad essere sempre connessi attraverso i pc, gli smartphone, i tablet e ora anche gli orologi da polso. In questo contesto, il gioco sul web è solo uno degli aspetti tipici della nostra epoca e rappresenta quindi una delle tante sfide con cui misurarsi.

 


Va detto però che l’espansione del gioco online stride inevitabilmente con la battaglia in atto contro il gioco a terra. Che senso ha vietare o limitare fortemente la raccolta terrestre quando chiunque, ovunque si trovi e 24 ore su 24, può collegarsi ad un concessionario sul web dal proprio telefonino?

 


In termini di contrasto alle dipendenze, l’assenza di un intermediario preparato e formato quale solo il ricevitore può rappresentare, mi sembra un deciso passo in dietro.

 

4) Cosa ne pensa dello stop del Consiglio di Stato sulla gara del Lotto?

“Credo si sia trattato di una incomprensione tra apparati diversi dello Stato, dovuta probabilmente alla fretta di pubblicare il bando subito dopo l’estate.

 

I denari derivanti dalla gara sono già stati messi a bilancio dallo Stato, ragion per cui un ritardo eccessivo genererebbe problemi di non poco conto.

 

Mi risulta che Governo, Adm e Consiglio di Stato abbiano immediatamente avviato un dialogo per arrivare ad una soluzione condivisa. Penso che in breve tempo il bando verrà pubblicato”, conclude il presidente Sts-Fit.

 

(GiocoNews)

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