Magistro: "Su ludopatia numeri esagerati"
" Il gioco è un business con grossi giri di contante - afferma Magistro - si presta a infiltrazioni di ogni genere. Fino al 2003 era quasi completamente in nero. Poi, con l'ingresso dello Stato, c'è stata l'emersione, ed è venuto a galla di tutto. Ora si tratta di selezionare, e noi stiamo facendo un grosso sforzo. Effettuiamo controlli sistematici su concessionari, soci, amministratori, assetti proprietari. Se individuiamo qualcosa che non va, scatta la revoca della conce ssione".
Per quel che riguarda Bplus, e l'ipotesi di un Blind Trust per la gestione della società Magistro dichiara: " "Ritengo che il blind trust, per di più estero, non dia abbastanza garanzie. Diverso sarebbe se fosse affiancato da un ufficio di controllo presieduto da una personalità di alta levatura. Ma si tratta di una soluzione ponte: solo il passaggio della società a un soggetto diverso, in tempi brevi, potrebbe scongiurare il tentativo di infiltrazione mafiosa su cui è basata l’interdittiva del prefetto".
Il vicedirettore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si sofferma poi sul tema della ludopatia: "I numeri che girano sulle ludopatie ci lasciano perplessi. I tecnici ci dicono che le persone veramente a rischio dipendenza sono decisamente meno rispetto alle cifre che si leggono. Il divieto di collocare le slot a 500 metri di scuole, chiese e ospedali (come era previsto nel decreto Balduzzi iniziale, ndr) era eccessivo- aggiunge Magistro - a Roma significava eliminarle quasi del tutto. Ma qualcosa va fatto: la dislocazione delle slot è fin troppo libera, chiunque può metterne una. Stiamo studiando un riposizionamento sul territorio, con la segregazione degli spazi destinati al gioco. E' importante, soprattutto per i minori, non avere la tentazione sotto gli occhi. Così come individuare e curare i casi di vera dipendenza, ed è quello che stiamo facendo con l'Osservatorio previsto proprio dal decreto Balduzzi”.
(Agiscoscommesse/red)