Cassazione, necessaria la licenza di pubblica sicurezza per svolgere l'attività di intermediazione

Per la Suprema Corte, l'attività di intermediazione svolta in assenza della licenza di pubblica sicurezza configura il reato di raccolta clandestina: le norme italiane in materia "non sono in contrasto con i principi comunitari di libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi" ha argomentato nella sentenza.

E la Corte di Giustizia Europea ha sempre legittimato l'adozione di norme restrittive, purché rispondano a "ragioni di ordine pubblico, da ragioni sociali o da tutela del consumatore e se sono adeguate e proporzionate".

La Cassazione infine ha respinto la tesi secondo cui i controlli effettuati dalle autorità estere sarebbero in grado di garantire la professionale dell'intermediario: "qualunque pregiudicato potrebbe assumere la veste di intermediario senza sottoporsi ad alcun controllo di polizia" evidenzia la Corte.

 

(Agimeg/wc)

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