Legge Delega, riordino del gioco in Italia: scommesse, distanziometro, slot e vlt, agenzie e sale giochi, CTD, ludopatia. Ecco cosa cambia
La riforma del gioco si basa sull’assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo, contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’Erario e garantire l’invarianza delle entrate derivanti dal settore.
Si tratta di obiettivi che presuppongono una razionalizzazione graduale e controllata dell’offerta di gioco, di misure tecniche e normative per la tutela dei soggetti vulnerabili (ad esempio, diminuzione limiti di giocate e di vincita, formazione continua dei gestori, caratteristica delle sale in cui si offre gioco, etc.) e contrasto ad ogni forma di gioco illegale soprattutto quello offerto via web da soggetti che utilizzano piattaforme collocate fuori dal territorio italiano.
Ovviamente si metterà molta attenzione all’abrogazione delle norme in essere con la previsione di disposizioni transitorie finalizzate a garantire il rispetto delle concessioni in essere, per arrivare all’entrata in vigore delle nuove disposizioni.
1. Raccordo tra disciplina nazionale e normative locali: introduzione di regole trasparenti ed uniformi nell’intero territorio nazionale in materia di titoli abilitativi all’esercizio dell’offerta di gioco. Parametri di distanza dai luoghi sensibili validi per l’intero territorio nazionale e dislocazione locale di sale da gioco e punti vendita, in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse, nonché in materia di installazione degli apparecchi per il gioco lecito. Salvaguardia delle attuali discipline regolatorie emanate a livello locale che risultano coerenti con i principi delle norme di attuazione del presente riordino. L’introduzione di regole uniformi su tutto il territorio migliorerà le condizioni di esercizio e garantirà certezze agli operatori. Si determinerà quindi un quadro di maggiore certezza e stabilità, un aumento degli investimenti degli operatori e una riqualificazione dell’offerta, con possibile incremento della produttività.
2. Razionalizzazione della rete fisica: progressiva concentrazione della raccolta di gioco in ambienti sicuri e controllati con relativa responsabilità del titolare dell’esercizio. Individuazione dei criteri di riordino e sviluppo della dislocazione territoriale della rete di raccolta del gioco, in maniera omogenea sul territorio nazionale, in proporzione al numero, alla densità e alla composizione anagrafica della popolazione di ciascuna regione o area. Revisione del numero massimo degli apparecchi presenti in ciascun esercizio anche in relazione alla previsione di una superficie minima per gli esercizi che li ospitano, con separazione graduale degli spazi nei quali vengono installati ed alla definizione delle fasce orarie di gioco. Innalzamento del livello qualitativo dei punti di gioco, attraverso l’introduzione delle cosiddette sale certificate. Nell’ambito del processo di razionalizzazione della rete, deve considerarsi esclusa la possibilità di procedere ad una riduzione numerica della rete di raccolta del gioco, al fine di evitare un impatto negativo nel gettito erariale. Il criterio non si ispira ad un obiettivo di mera riduzione degli apparecchi di gioco, ma di una razionalizzazione dell’offerta, improntata a criteri di specializzazione e di progressiva concentrazione della raccolta di gioco, in ambienti sicuri e controllati. Per quanto attiene il valore delle concessioni, si stima che il numero dei partecipanti sarà superiore al numero delle concessioni messe a gara, con l’incremento delle somme offerte.
3. Revisione titoli abilitativi per l’esercizio del gioco: attualmente esistono due tipi di autorizzazione riguardante l’attività del gioco, l’ex art. 88 Tulps (rilasciato dalla Questura per giochi come scommesse e sale giochi in generale) e l’ex art. 86 Tulps (per i giochi meno rischiosi). Questa situazione avvantaggia i CTD (Centri Trasmissione Dati) che aprono alla stregua di locali commerciali ed offrono poi gioco sotto forma di scommesse di bookmakers esteri e si dimostrano disponibili all’installazione di awp da parte di concessionari statali accondiscendenti. Con le nuove regole di rilascio delle licenze di vendita del gioco, c’è la possibilità di far ricadere nel solo art. 88 qualunque forma autorizzatoria di attività del gioco in Italia. Il rilascio della licenza potrà avvenire solo in presenza di determinati requisiti e previa verifica dell’iscrizione al registro unico degli operatori di gioco pubblico.
4. Misure tecniche per prevenire i disturbi da gioco d’azzardo (DGA): diminuzione dei limiti di giocata e vincita, obbligo della formazione continua di gestori ed esercenti, rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, anche sulla base di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dalla partecipazione ai giochi con vincita in denaro, previsione di caratteristiche minime che devono possedere le sale, certificazione di ogni singolo apparecchio, con passaggio graduale ad apparecchi che consentano il gioco solo da ambiente remoto, divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate ai minori di anni 18.
5. Organismi di certificazione: revisione, secondo criteri di maggiore rigore, specificità e trasparenza, della disciplina in materia di qualificazione degli organismi di certificazione degli apparecchi da intrattenimento e divertimento. Revisione della disciplina riguardante le responsabilità degli organismi e dei concessionari per i casi di certificazioni non veritiere. Revisione della disciplina degli obblighi, delle responsabilità e delle garanzie, in particolare patrimoniali, proprie dei produttori o distributori di programmi informatici per la gestione delle attività di gioco.
6. Inasprimento delle sanzioni, amministrative o penali e nuovi poteri di controllo contro il gioco illecito: rafforzamento del contrasto al gioco d’azzardo illegale, soprattutto quello offerto via web da soggetti che utilizzano piattaforme collegate al di fuori del territorio italiano. Razionalizzazione e semplificazione del sistema sanzionatorio in materia di giochi, attraverso una maggiore proporzionalità delle entità delle sanzioni penali e amministrative rispetto alla gravità delle violazioni. Obbligo, a carico dei concessionari, del tracciamento di tutti i riversamenti derivanti dalla raccolta delle giocate e dei compensi spettanti ai soggetti operanti nella propria rete di raccolta. Sono esclusi i pagamenti delle vincite ed i rimborsi e riversamenti a favore dello Stato o di ADM per pagamenti, imposte e tasse. Sottoporre al vaglio di ADM il contenuto minimo dei contratti proposti dai concessionari ai punti di gioco. Rafforzamento della disciplina in materia di trasparenza e di requisiti soggetti e di onorabilità dei soggetti che controllino, direttamente o indirettamente, o partecipino al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici.
7. Crisi del concessionario: introduzione di un regime generale di gestione dei casi di crisi irreversibile dei concessionari, nei casi di revoca e decadenza, con conseguente estinzione anticipata del rapporto concessorio, per assicurare la continuità della gestione al fine di tutelare gli interessi dei giocatori e dell’Erario.
(Agimeg/sb)