Freni: “Riforma del settore giochi, nel confronto sulla legge delega”
“Lo stato dell’arte di oggi non è una situazione felice, ad eccezione dell’aspetto delle entrate erariali, in crescita, che però non indicano lo stato di salute del comparto, ma bensì una propensione crescente al gioco d’azzardo dei cittadini. Dobbiamo aumentare il livello di soglia di vigilanza verso il settore. Dal punto di vista normativo, il settore soffre le continue proroghe delle concessioni, dal 2016 ad oggi, proroghe annuali che è qualcosa a cui vorremmo porre fine. La proroga impedisce l’indizione di una gara. Una gara richiede un tempo di un anno e mezzo, ma bandire le gare ci permetterà di garantire concorrenza del mercato.
La pandemia lascia inevitabilmente delle macerie. Prima di indire la gara dobbiamo ricostruire il mercato per garantire un livello di qualità della regolazione adeguato agli standard europei. Questo non è quello che abbiamo oggi. Abbiamo un sistema frastagliato che coinvolge competenza nazionali, regionali e comunali.
Il sistema concessorio oggi è fragile e la pandemia ha aggravato questa fragilità. In pandemia è aumentato il gioco illegale, questo non possiamo concederlo. Dobbiamo far si che il comparto prosperi nella legalità e tutela del cittadino.
Non possiamo immaginare che ogni regione possa avere una legge diversa dall’altra o che ogni comune possa dettare distanze diverse per i giochi. Serve una norma uniforme e omogenea. Certo è che lo Stato deve garantire una regolazione omogenea. Sta a noi trovare il modello migliore.
Nel confronto sulla legge delega avremo l’occasione di discutere la riforma del gioco pubblico. Il Mef è al lavoro e spero il testo sia concluso entro il mese di novembre. E’ ora di mettere un punto per riassestare completamente questo mondo.
Altre proroghe ci saranno, forse non poliennali, ma saranno funzionali a garantire il riordino. Per questo vorremo far partire la legge delega prima delle proroghe”.
“E’ ovvio che lo Stato si occuperà prima di tutelare il cittadino e poi gli interessi erariali. Questa è una prerogativa di ogni intervento dello Stato. Non ci saranno mai prima le entrate e poi il cittadino. Questo non significa comunque che il comparto va chiuso” risponde così Freni alle critiche mosse dal senatore Matteo Mantero.
“Deve – continua – esserci la libertà della regione e del comune di tutelare i cittadini da eventuali distorsioni del gioco d’azzardo, ma lo Stato deve garantire una cornice regolatoria più stabile. I livelli di intervento saranno garantiti ma in una cornice nella quale ci siano regole certe.
Evitare il disturbo da gioco d’azzardo e intervenire su tutte le sue distorsioni non significa rinunciare a garantire un riordino al sistema.
Per il Bingo, tra i settori più colpiti in pandemia, stiamo valutando proroghe non onerose, visto che i concessionari hanno pagato i canoni anche nei periodi in cui sono stati chiusi. Ci sarà una compensazione probabilmente. Sui tempi delle proroghe, saranno entro il 31 dicembre, annuali o di due anni.
Vorrei chiudere la fase regolatoria, con l’approvazione della legge delega, entro il primo semestre del 2022 e bandire la gara entro fine 2022. Ma questo è quello che mi auspico, calcolando l’approvazione della legge delega".
(Pressgiochi)