Minenna (ADM): “Durante il lockdown solo il 40% del gioco terrestre è andato verso l’online”

"L’Agenzia nel 2020 ha riattivato il Copregi, un comitato per la prevenzione e repressione del gioco illegale e tutela dei minori, proprio per il controllo del gioco illegale che ha effettuato operazioni su 150 città, chiudendo oltre 200 sale illegali e recuperando diversi milioni di euro. Sale dove il gioco era ‘legalmente vestito’ con soggetti che in alcuni casi simulavano giocate legali, che magari avevano un contatto con l’online, o una qualche abilitazione che non consentiva di trasferire l’operatività online su quella fisica o, più banalmente, che falsificavano gli scontrini con il logo dell’agenzia. Tutti ambiti che portano dietro i reati più noti e legati alla criminalità organizzata e al riciclaggio”.

Così a Roma il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna in occasione del convegno “Gioco pubblico, legalità e tutela dei consumatori”.

“Ho segnalato in Commissione antimafia l’esigenza di una riapertura immediata della rete legale del gioco. Non possiamo dimenticare alcuni aspetti, che l’algoritmica del gioco legale è controllata dall’ADM: più del 60% del giocato viene vinto ma soprattutto gli schemi algoritmici sono strutturati in maniera tale da non generare schemi di stimolo verso il giocatore al di là di quello che è noto negli studi che hanno approfondito il tema della ludopatia.

Non è un dettaglio essere presenti con una serie di strumenti antifrode importanti. I controlli da parte di ADM prevedono la collaborazione con Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Cosa si può fare? I suggerimenti dati, l’Agenzia li ha raccolti e secondo le proprie competenza le ha veicolate.

Guardo con sincera ingenuità ad alcuni provvedimenti normativi in vigore presentati con funzione di riordino che a mio avviso non hanno fatto riordino. Pensiamo al blocco dei conti legati a soggetti che operano abusivamente sul territorio nazionale senza stabile organizzazione tramite l’online. È possibile che la possibilità di bloccare quei fondi da parte di ADM è affidata ad un decreto che coinvolge più ministeri quando basterebbe un declassamento per farlo fare allo stesso direttore di ADM?

Altri temi complessi: pensiamo alla stratificazione normativa concorrente regionale e comunale richiede un coordinamento con una più ampia delega su un testo unico.

Altri temi come il gioco a distanza e le gare. Vedo ingenuità nella norma vigente: in un mondo dove c’è l’online, dove l’accesso alla rete è diffuso e dove lo stabilimento dei server è tutt’altro che complesso, si aumentano le barriere all’entrata e si riduce il numero dei soggetti che vogliono operare? Questo equivale a favorire chi vuole stabilire all’estero la propria operatività.

 

(Pressgiochi)

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