Pastorino (Presidente STS): “La sostenibilità del settore del gioco pubblico deve entrare assolutamente nel riordino”

"A questo aggiungerei però che anche a causa della necessità della ripartenza del Paese, si è attenuata la morsa nei confronti del comparto e quindi mi sembra il momento più opportuno per arrivare ad un riordino che sia senza condizionamenti ideologici. Il settore del gioco è complesso e quindi con il riordino bisognerà decidere come distribuire l’offerta, perché il continuo incremento è stata una delle cause delle diverse leggi regionali che hanno portato a restrizioni”.
 
E’ quanto ha detto Giorgio Pastorino, Presidente di STS, in occasione del convegno “Gioco legale: la necessità di riordino” in corso a Roma e organizzato dall’Istituto Milton Friedman, con la partecipazione dell’Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici (EGP-Fipe), del Sindacato Totoricevitori Sportivi e della Federazione Italiana Tabaccai. “Il mio consiglio è quello di mettere in sicurezza le attività collegate con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è, una volta fatta questa operazione, va verificato che l’offerta sia sufficiente anche per evitare il ritorno dell’illegalità."
 
"È ovvio che quando ci sono tanti enti che possono decidere sul settore ci siano tante difficoltà, quindi è necessaria una armonizzazione delle regole. Alcune regole, inoltre, non sono più in linea con il mercato e le attese dei giocatori e questo è un problema perché il giocatore può rivolgersi al circuito illegale. Queste norme, però, devono anche poter irrigidirsi quando si va oltre il dettato delle concessioni."
 
"La sostenibilità del settore deve entrare assolutamente nel riordino. La sostenibilità non può essere esclusivamente a livello sociale, ma per arrivare a quel punto deve esserci la sostenibilità economica della filiera. Purtroppo, per questioni di bilancio è stato spesso toccato il settore con continui aumenti di tassazione. Ritengo che se vogliamo arrivare a un vero riordino dobbiamo pensare che le attività riescano a rimanere in piedi e lo Stato deve fare almeno per un minimo da garante”, ha aggiunto.
 
ac/AGIMEG
 

 

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