Riapertura sale giochi, sale bingo, sale scommesse, Minenna (dir. ADM) ad Agimeg: “Se la data del 2 giugno sarà espressa dagli organi dello Stato competenti, Adm darà il massimo supporto”.

Direttore poco più di un anno fa lei prese questo incarico che le è stato rinnovato da poco. Che idea si è fatto del comparto del gioco pubblico?

“Il tema del gioco pubblico è articolato, in quanto si sviluppa su diverse direttrici, non solo finanziarie, ma anche di valutazioni che appartengono ad altri ambiti. Nel caso di specie dobbiamo dire che c’è una decisione presa dal legislatore, il gioco opera in un regime di concessione con regole definite ed ADM è l’autorità di settore che si occupa della regolamentazione e della vigilanza. Nel tempo la regolamentazione si è stratificata con competenze concorrenti, come provvedimenti degli Enti locali che hanno potestà legislativa in materia per varie finalità. C’è poi il tema delle chiusure che hanno portato all’illegalità, con il gioco legale traslato sul gioco illegale perché legalmente vestito. Il giocatore crede di giocare su piattaforme legali che però in realtà non lo sono. Questa è la complessità del gioco. Ci troviamo davanti ad una situazione in cui il gioco pubblico è regolato e vigilato, attraverso la registrazione dei dati nei nostri sistemi tecnologici, ma in realtà è compresso dal gioco illegale, derivante da lockdown, e da una regolamentazione stratificata concorrente dove si innestano valutazioni di opportunità di varia natura”.

Come Adm, insieme alle forze dell’ordine, avete fatto una grande opera di controllo del territorio. Non crede che le sale stesse rappresentino una prima linea nel contrasto all’illegalità?

“Tutta l’attività offerta di servizi al dettaglio su strada svolge questa funzione. Il punto vendita legale è già di per se un contrasto all’illegalità, in qualunque settore. Serve fare sinergia tra istituzioni, stakeholder, operatori e lavoratori, per questo Adm ha avviato tavoli con Abi sul tema delle garanzie, delle fideiussioni ed erogazioni dei finanziamenti, ha avviato un tavolo con il Ministero dell’Interno relativamente a questioni più ampie di ordine pubblico, oltre a lavorare con le forze di polizia tramite il Copregi, che permette ai nostri funzionari, che sono ufficiali di polizia giudiziaria, di interfacciarsi con le altre forze di polizia. Bisogna secondo me trovare una quadra con gli enti locali, così da identificare le potenziali soluzioni in termini di gettito e di regolamentazione. C’è tanto lavoro, c’è il tema delle scadenze delle concessioni, delle proroghe, delle norme sulla pandemia. C’è un grande work in progress, è la vera sfida di questa Agenzia, spero in questo mandato rinnovato di poter dare il mio contributo ovviamente da tecnico”.

Lei ha dimostrato in più occasioni la vicinanza al settore, pensa che i protocolli studiati e messi a punto siano sufficienti per poter continuare a lavorare scongiurando una terza chiusura?

“Su questo tema le competenze su questa decisione non sono dell’Agenzia, ma è evidente che il settore vada considerato come gli altri, serve muoversi in una logica di parità di condizioni. Se si usa in maniera speculativa la pandemia per valutazioni non tecniche, ciò non rifletterebbe la circostanza che questo settore è un settore produttivo come altri e partecipa alla produzione e allo sviluppo del Paese“.

Sul tema delle ripartenze, il settore è rimasto sconcertato quando ha visto le date di riapertura di palestre, teatri, cinema, musei, ecc, ma non del gioco. Il sottosegretario al Mef Claudio Durigon ha espresso la data del 2 giugno per la ripartenza del comparto, che ha finalmente visto la luce in fondo tunnel. Secondo la sua esperienza è un orizzonte temporale realistico come data di ripartenza?

“Adm farà tutto quello che può per supportare le valutazione tecniche, degli organi competenti e politiche espresse dal mio sottosegretario di riferimento, che è l’onorevole Durigon. Tutte le certezze possono cambiare, ma è chiaro che se quella data sarà compatibile con una serie di valutazioni che riguardano altri organi dello Stato, Adm non arriverà in ritardo su nessun provvedimento, dò al settore il mio impegno istituzionale. In 14 mesi di mandato abbiamo sempre dimostrato di poter fare qualcosa di più, quando possibile, segnalando talora anche le criticità di alcune scadenze in alcuni settori. Sarebbe inaccettabile che mancasse un decreto attuativo da parte dell’Agenzia”.

In merito alla proroga delle concessioni, le online scadranno tra due mesi, ci sono novità a riguardo?

“Questo punto è stato illustrato in Parlamento in due audizioni, Adm ha presentato varie proposte normative all’attenzione dell’autorità politica per gestire delle scadenze impellenti che come tali richiedono interventi del caso, come sul tema dei controlli radiometrici in dogana o sul registro degli operatori di gioco. Sono tutti temi su cui abbiamo segnalato le opportune soluzioni normative del caso. Su tutti i fronti dove abbiamo scadenze, Adm ha il dovere di non fare affidamento su provvedimenti normativi dell’ultima ora, per cui stiamo predisponendo apposite attività amministrative per creare la migliore fluidità possibile degli operatori e dell’attività di gioco“.

Un suo pensiero ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto, sul mondo del gioco che si è dato molto da fare per far sentire la propria voce. Che messaggio vuole dare per il futuro?

“Lo faccio molto volentieri, dalla sede di Napoli dell’Agenzia. Come sapete per motivi istituzionali ho preso ad interim la direzione regionale della Campania e della Calabria, due terre molto difficili. Mi permetto di dare un messaggio a tutte le famiglie e agli operatori che stanno vivendo un brutto momento, usando un’espressione tipica napoletana ‘passerà ‘a nuttata’”.

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