SPECIALE AGIMEG: con la chiusura di sale giochi, sale scommesse e sale bingo boom del gioco illegale. ECCO TUTTE LE PROVE
La conferma arriva da una indagine di Agimeg che ha raccolto ed elaborato i dati relativi alle operazioni, riguardanti il mercato del gioco, effettuate da Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, Direzione Distrettuale Antimafia e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I periodi esaminati sono stati gli anni 2019, con il mercato del gioco pubblico attivo ed il 2020, dove le sale slot/vlt, scommesse e bingo hanno subito un doppio lockdown (da marzo a giugno e da ottobre a dicembre).
Fermo restando che le motivazioni delle chiusure erano, inizialmente, assolutamente condivisibili visto che facevano riferimento all’emergenza sanitaria, l’evolversi della situazione ha però mostrato incongruenze ed errori di queste scelte. Le sale che offrono gioco legale sono infatti rimaste chiuse a differenze di altre attività come ristoranti, bar, parrucchieri, centri estetici, dove il contatto tra le persone è più evidente. Le attività di gioco non hanno potuto riaprire pur disponendo di protocolli molto stringenti, in grado di garantire la massima sicurezza per il personale e per gli utenti. A conferma di ciò il dato che, nel periodo nel quale le sale hanno potuto riaprire (periodo che è variato tra regione e regione), non sono stati riscontrati focolai idi COVID-19 in questo tipo di attività.
Il mercato dell’intrattenimento, del quale il gioco legale fa parte, ha subito un duro colpo da questa chiusura prolungata. Nel 2020 per quasi tutto l’anno oltre 120.000 lavoratori sono stati assistiti da ammortizzatori sociali (con forti ritardi nei versamenti, se non anticipati dalle aziende) e nel 2021 almeno 50.000 di questi posti di lavoro sono a rischio per la crisi delle aziende.
Tutto questo a vantaggio del settore del gioco illegale che nel 2019 era stimato in 12 miliardi di euro, stima salita a 18 miliardi (+50%) nel 2020 per la riemersione immediata delle scommesse offshore e delle bische clandestine. E con il prolungarsi della chiusura delle attività di gioco legale, nel 2021 il mercato dell’illegale, secondo alcune stime, potrebbe toccare i 22 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al 2019 quando il gioco legale non aveva subito sospensioni.
Ricordiamo che il comparto del gioco genera l’1% del PIL, ha 80 mila punti sul territorio, fa girare i motori di 3200 imprese di gestione ed è stato fermo 9 mesi negli ultimi 12. A questo si aggiunge l’essenziale funzione del settore come presidio di legalità. Dove viene a mancare questo presidio, lo spazio viene occupato dall’illegalità.
Anche l’Erario paga lo scotto di questa chiusura prolungata. Nel consuntivo 2020 dalle casse dell’ Erario mancheranno oltre 4,5 miliardi di euro.
Ed un ulteriore conferma dei danni sociali, oltre a quelli economici, che la chiusura delle sale sta provocando arrivano dai dati relativi alle operazioni, riguardanti il mercato del gioco, effettuate da Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, Direzione Distrettuale Antimafia e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Agimeg ha messo a confronto il 2019, anno con il mercato del gioco regolarmente attivo, con il 2020 anno con il comparto colpito da un doppio lockdown.
Nel 2019 sono state effettuate 22 operazioni contro il gioco illegale, numero cresciuto lo scorso anno quando le operazioni furono ben 26. E nei primi due mesi del 2021, sono già 6 le operazioni di polizia condotte sul territorio italiano, confermando una crescita rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta di operazioni che fanno riferimento all’anno indicato e non arrivano da inchieste precedenti.
Ma il dato che rende bene l’idea di come aver colpito il gioco legale abbia avvantaggiato le organizzazioni criminali, arriva dalle persone coinvolte. I 200 arresti nel 2020 rappresentano un +257% rispetto alle persone (56) finite in manette l’anno prima. In forte crescita anche le denunce passate dalle 62 del 2019 alle 160 dello scorso anno (+158%). Ed il 2021 potrebbe addirittura vedere questi dati in crescita. In questa prima parte dell’anno infatti sono già state arrestate 14 persone ed altre 37 denunciate per attività di gioco illegale collegata alle criminalità.
Dove è stato possibile risalire al giro d’affari (in molti casi le indagini sono ancora in corso o non si dispone di dati certi) si evidenziano differenze importanti nei due anni presi in esame. Nel 2020 il giro d’affari scoperto dalle varie operazioni ha fatto segnare un valore di 118 milioni di euro (+879%), contro il 12 milioni del 2019.
Quasi triplicati i sequestri di slot illegali e sale scommesse non autorizzate e fortissima crescita delle sanzioni amministrative.
(Agime/es)