Frumenti (STS-FIT Lazio): “Al gioco pubblico serve una legge nazionale uniforme”
Le distanze tra tabacchi vengono determinate dai Monopoli in funzione della specificità e della popolazione attiva del posto, pertanto ciò che vuole imporre la Regione agli esercizi generici non può essere applicata alle tabaccherie”.
Ad affermarlo a 15 Minuti con PressGiochi è Carlo Frumenti rappresentante del Lazio per STS FIT.
“Questo tipo di regolamento determinerà la perdita di 15mila operatori, tra indotto diretto e indiretto oltre al fatto che l’Erario andrà a perdere tantissimo e di conseguenza non ci saranno soldi per i Comuni e le Regioni. Le Regioni Calabria, Campania e Abruzzo hanno già legiferato in tal senso e hanno spiegato, in sintesi, che le tabaccherie sono l’unico luogo dove possono essere installate le AWP, anche vicino ai luoghi sensibili. Con la Federazione abbiamo anche ipotizzato l’istituzione di un patentino per quanto concerne le attività di ricezione del gioco AWP, dove viene esplicitato che la persona all’interno del locale è in grado di distinguere tra gioco ludico e gioco ludopatico”.
Quanto pesa nel bilancio di una tabaccheria la presenza di apparecchi?
“Ultimamente questo introito si è molto ridotto perché i vari Sindaci e Governatori hanno imposto determinati orari di accensione e chiusura per cui nell’ultimo periodo c’è stato un grande calo, dipende comunque da zona a zona e da locale a locale, ci sono molte tabaccherie che riescono a pagare l’affitto con l’introito delle AWP mentre per altre questo introito è irrisorio”.
Quanto fatto dalla regione Campania e Calabria, dovrebbe essere uno spunto per la Regione Lazio, perchè le AWP legalizzate danno un contributo dal punto di vista della redditività sia ai punti vendita che allo Stato e contrastano la malavita organizzata, perché se eliminiamo le AWP i giocatori cercano comunque il gioco, online o in qualche punto clandestino.
Tecnicamente questo potrebbe essere un mancato controllo del territorio, visto che la malavita interviene nelle attività che lo Stato fa mancare; invece, inserire le attività economiche all’interno del territorio aumenta la funzione di controllo.
In Regione abbiamo 840 persone in cura alla ASL, ma non sappiamo dire con precisione quanti per gioco ludopatico, quanti per droga e quanti per alcool, ma su 5 milioni di persone nella Regione Lazio è un numero poco rilevante per poter togliere tutte le macchine AWP; la precedente legge imponeva 265mila apparecchi in tutto il territorio nazionale, ora sono presenti 263mila ed è 0,01% per quanto riguarda il rapporto popolazione/macchine, quindi meno di così per quanto riguarda la macchine non si può fare. Il problema sostanziale è che per il gioco pubblico non c’è una regolamentazione nazionale come per lo è per le tabaccherie, dovrebbe essere fatta così da non dare la possibilità alle Regioni e ai Comuni di emettere leggi tra loro contrastanti che mettono in difficoltà gli operatori”.
(PressGiochi)