Rita Mascolo (Economista Luiss): “Il gioco, passati i primi momenti dopo la riapertura, potrà avere una forte crescita”

"Un recente studio Eurispes ha stimato che le perdite dovute allo stop di giochi e scommesse si aggirano sui 750 milioni di euro al mese, considerando che nei primi due mesi del 2020, prima dell’emergenza sanitaria, le entrate erariali del settore si sono attestate a 1,4 miliardi di euro. Sicuramente le riaperture saranno graduali, tenendo conto della valutazione delle diverse filiere e dei rispettivi rischi”.
 
E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg la professoressa Rita Mascolo, docente di Economia comportamentale e scelte di consumo presso l’Università Europea di Roma, nonché Docente di Storia dell’economia e dell’impresa alla Luiss Guido Carli, commentando lo stato del comparto giochi fermo a seguito del lockdown imposto dalle misure contenute nel Dpcm. “Ritengo che il Governo abbia tutto l’interesse ad avviare una riapertura graduale di tutti i settori, quindi anche per il settore del gioco, considerando che le sue entrate valgono l’1% del PIL. Visto il notevole esborso di denaro che lo Stato sta affrontando in questo momento, gli introiti erariali garantiti dal comparto – circa 10 miliardi di euro l’anno – rappresentano una cifra della quale lo Stato non può fare a meno."
 
"Senza contare – prosegue Mascolo – che nel settore del gioco c’è una quota molto alta di occupati, sia diretti sia indiretti, circa 80 mila unità. Dagli studi di economia comportamentale, che legano il fenomeno del gioco a problematiche economiche e sociali, considerando la condizione emergenziale che sta facendo crescere la povertà soprattutto in alcune aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, dopo una prima fase di lento riavvio, dovuta anche all’obbligo distanziamento sociale, il gioco potrà avere una forte risalita, maggiore rispetto allo stato precedente il diffondersi dell’epidemia.”, ha concluso.
 
cr/AGIMEG
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