Riapertura aziende a tre velocità tra Nord-Centro-Sud. Bar, ristoranti, parchi possibile ok il 4 maggio. L’errore “tecnico” sul settore dei giochi
Il governo nel fine settimana dovrebbe avere tutti gli elementi per decidere, confrontandosi anche con le parti sociali che potrebbero essere convocate all’inizio della prossima settimana. Ma al di là del calendario a macchia di leopardo per la ripresa delle attività, appare sempre più probabile che si procederà con diverse velocità territorio per territorio. Lombardia, Piemonte orientale, Emilia Romagna settentrionale, Veneto, si muoveranno, nonostante le dichiarazioni dei Governatori, comunque con cautela.
Un punto fermo, quello della ripresa a scacchiera, che diventa il punto di partenza della fase 2, i cui tempi sono in fase di definizione. Oggi si riunisce a palazzo Chigi, sempre in videoconferenza, la cabina di regia con il premier Conte, i ministri Boccia e Speranza ed i presidenti di regione. Il problema per Conte è che proprio che dove c’è più diffusione del virus, più è alta la voglia di ripartire. L’idea resta quella di suddividere l’Italia in tre macro aree (nord, centro, sud), ma all’interno di esse i comportamenti e la circolazione non saranno omogenei, dipenderanno dall’indice di contagio R0.
Sembra certo che i treni dell’alta velocità riprendano dal 9 maggio ma con posti a scacchiera, Le prime attività a riaprire la moda, mobilifici, automotive e i cantieri edili potrebbe ricominciare dal 27 aprile sempre con le accortezze dei dispositivi sanitari. Via libera anche alla manutenzione di spiagge e stabilimenti balneari e particolare attenzione ai luoghi di raduno dei giovani. Le raccomandazioni dei virologi sono di adottare misure differenziate per regioni e da qui l’individuazione delle tre macro aree con differenze all’interno di ciascuna esse, sempre in funzione del virus. Buone chanches di riaperture anticipate per Trentino (nord), Umbria (centro) e Puglia (sud).
E sulle famose tabelle di rischio, si sta perpetrando il clamoroso errore sul settore del gioco pubblico. Nella tabella riportante le classi di rischio aggregazione, al gioco è stato dato “4” il massimo valore. E qui nasce l’errore. Nei tabaccai file per giocare al Lotto ed al SuperEnalotto non ce ne sono da anni, neppure di fronte a jackpot con centinaia di milioni in palio. Nei tabaccai, come nelle sale scommesse, il contingentamento delle entrate è di semplicissima attuazione, così come il rischio di assembramento può essere ridotto al minimo. Nella sale scommesse sono inoltre già presenti vetri di divisione tra il personale ed il pubblico. Le sale Bingo hanno pronto un nuovo modello strutturale per garantire il rispetto di tutte le norme sanitarie.
Per le sale slot non sono ancora state rese note modifiche nella struttura delle stesse. Insomma la definizione ad “alto rischio” di aggregazione delle sale gioco è frutto di una valutazione errata e superficiale, che prende in considerazione e mette insieme giochi e situazioni diverse e che porta il settore ad essere inserito tra le attività a rischio “medio-alto”.
lp/AGIMEG