Decreto Dignità e linee guida AGCOM. Giorgio Pastorino, STS, a PressGiochi: “La rete terrestre torna in primo piano”

“Forse le scommesse sono il prodotto più adatto per essere digitalizzato, ma mettendo un divieto ferreo sulla pubblicità dei prodotti, è chiaro che adesso si crea una situazione un po’ particolare. Quei concessionari che hanno la rete terrestre possono comunque farsi conoscere con la propria insegna, comunicando le condizioni di gioco (quote delle scommesse eccetera) e si garantisce il diritto del giocatore a sapere dove si può giocare legalmente.

Chi, invece, ha puntato solo sull’online, può trovarsi in difficoltà. Perché finora la comunicazione con il cliente è stata quasi totalmente a distanza. Se immaginiamo che anche i clienti che hanno dato il consenso a ricevere pubblicità dai concessionari non potranno più essere contattati per quel tipo di attività, è chiaro che tutto diventa molto più complicato per loro.

Ma il problema è più ampio.

Il fatto è che il mercato delle scommesse è un mercato globale. E non ha alcun senso fare un divieto solo in Italia quando Internet consente di raggiungere qualunque punto del mondo, anche i Paesi in cui le scommesse sono consentite.

Non possiamo pensare di essere i primi della classe perché abbiamo fatto qualcosa che gli altri non hanno fatto. Semplicemente abbiamo pensato che i confini di Internet coincidano con i confini nazionali. Ma se lo facciamo noi e gli altri non ci seguono, è ovvio che possiamo intervenire solo sugli italiani e gli stranieri fanno quello che vogliono.

Il difetto di questa decisione è che se ti muovi da solo, puoi fare danni solo nel tuo Paese”.

 

(Pressgiochi)

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