Pastorino (Pres. Naz. STS) a Agimeg: "C'è uno scollamento tra la politica e il mondo reale"

"Il risultato del lavoro dell'Agcom è piuttosto soddisfacente, anche se il divieto rimane e non si potranno pubblicizzare direttamente i prodotti. Ma aver previsto l'informazione come uno strumento per continuare a comunicare con il cliente ci dà la possibilità di spigare come funzionano i giochi e quali sono i più adatti alle sue esigenze".

E sulla grandissima adesione che ha avuto l'iniziativa: "Ringrazieremo pubblicamente nel corso della manifestazione tutte le associazioni che hanno aderito. Abbiamo ricevuto tantissime attestazioni di sostegno, è del tutto evidente che nel settore del gioco ci siano grossi problemi. Non c'è una sigla - siano produttori, noleggiatori, concessionari, o attività commerciali - che non abbia appoggiato la nostra iniziativa. Siamo tutti in sofferenza. D'altra parte leggevo le stime sulle entrate erariali di questo anno e per la prima volta saranno in calo. Non poteva essere diversamente, visto che i sindaci continuano a adottare gli orari, le Regioni i distanziometri, il Governo a aumentare le tasse: non faremo che peggiorare la situazione, e questo settore che finirà per implodere".

Sui dati di ieri con cui l'Eurispes ha fotografato la situazione del Piemonte (5mila posti di lavoro in meno e centinaia di aziende costrette a chiudere), la regione che sta correndo maggiormente nella lotta al gioco: "Sono segnali che dovrebbero essere colti, anche se ho notato che invece qualche politico ha cercato di difendere la legge Regionale dicendo che la situazione non è poi così grave. E questo mi preoccupa ancora di più, sembra ci sia uno scollamento deciso tra il legislatore e la realtà. E' incredibile che non si riesca a comprendere quante persone lavorano in questo settore e l'importanza di queste imprese. Le nostre non sono imprese destinate a chiudere nel giro di una settimana, ma sono imprese che operano da anni. E quando una di queste chiude è difficile sostituirla. Non nasce una nuova impresa, non si recuperano i posti di lavoro, e si perdono investimenti. Se chi oggi ci governa - sia a livello nazionale che locale - non comprende l'importanza di questo settore, è molto grave".

Gli operatori, inoltre, sostengono che gli sbarramenti al gioco legale rischiano solamente di favorire il mercato illegale: "E' la conferma di quello che conosciamo da tempo" commenta Pastorino. "Alcuni di questi giochi, come slot e scommesse, già esistevano e per decenni sono stati gestiti dalla criminalità organizzata. Ieri sera il presidente della Commissione Antimafia - parlando di cannabis - ha detto che prima o poi occorrerà fare un salto culturale, e liberalizzare certi prodotti proprio perché i divieti finiscono per aumentare i consumi e perché si lasciano questi prodotti alla criminalità organizzata. Mi chiedo perché questo ragionamento non valga anche per il gioco"

 

(Agimeg/cz)

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