Istituto Milton Friedman: "La spesa degli italiani per il gioco legale è di 18,7 miliardi. Non 107"

Cifra molto distante dal reale volume del giocato perché quest’ultima si riferisce appunto alla somma del capitale iniziale insieme al denaro vinto e riutilizzato all'interno del circuto, anche virtualmente. Metà della raccolta arriva ancora dalle slot machine e dalle videolottery, seguite dai Gratta e Vinci e lotterie, scommesse, sportive e virtuali, anch’esse in costante crescita. Una spesa media giornaliera pro capite degli italiani nel gioco d'azzardo che può essere calcolata come la spesa di un caffè.

Fornire il dato “gonfiato” equivale a più che quintuplicare il dato reale dando, e penalizzando, l’immagine delle imprese di settore, già tanto vessate dai luoghi comuni. Il gioco lecito in Italia resta, infatti, il primo contribuente economico dello Stato, dando occupazione di oltre 100.000 persone. Si conferma però l’unico settore che viene tassato doppiamente, sia sui volumi giocati, i 107 miliardi (e non i 18,7 miliardi di spesa), che sugli utili della società.

È necessario che, anche quest’anno, il nostro Istituto s’impegni a fornire una corretta informazione sull’industria del gioco nel nostro Paese, sostenendo il libero mercato, sempre più fortemente colpito da politiche proibizionistiche che favoriscono il mercato irregolare e la criminalità organizzata, appoggiando, da subito, la nostra sottoscrizione agli appelli delle Associazioni di categoria e la nostra disponibilità a partecipare ai Tavoli di lavoro proposti”.

É quanto dichiara il direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman, Alessandro Bertoldi.

 

(Agimeg/lp)

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