Giorgio Pastorino intervistato dal settimanale "La Riviera": «L'ordinanza è un gesto teatrale per raccogliere consensi»
In parole povere...
«Secondo il Sindaco, gli apparecchi da intrattenimento dovrebbero funzionare solo di notte, cioè quando le nostre tabaccherie e le altre attività commerciali sono chiuse. Dalla penalizzazione delle nostre rivendite trarranno in parte beneficio le sale giochi e i grandi locali stile casinò che rimangono aperte anche nelle ore notturne, attirando peraltro i giocatori più incalliti».
L'ordinanza adottata da Ventimiglia è la prima in Italia, nessun Comune si era spinto fino a tanto...
«È vero. Sebbene quasi ogni giorno registriamo iniziative restrittive, a livello locale, in tema di slot, in questo specifico caso siamo giunti al totale proibizionismo. Ciò che sconcerta è che il provvedimento giunge a distanza di poche settimane dalla presentazione dello studio sul gioco d'azzardo curato dall'Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di uno studio ampio e autorevole, che dimostra chiaramente come nelle tabaccherie si registrino esclusivamente episodi di "gioco sociale", cioè "sano" ed estraneo ai disturbi del gioco d'azzardo come oggi, più correttamente, viene definita la "ludopatia"».
Avete programmato delle azioni contro questa ordinanza?
«La Federazione Italiana Tabaccai alla vigilia della pubblicazione in Gazzetta ha incontrato il primo cittadino di Ventimiglia per cercare di dissuaderlo dall’adozione di un simile provvedimento. Il sindaco, tuttavia, non ha inteso raccogliere le nostre riflessioni ed è rimasto fermo nella convinzione che, con questa ordinanza, farà del bene alla sua comunità. Sappiamo tutti che, purtroppo, si sbaglia... Non ci resta quindi che presentare un ricorso di fronte al Tar della Liguria per chiedere l'annullamento di questo atto insensato. Peraltro la Regione Liguria, sospendendo la propria Legge, ha indicato chiaramente di voler tutelare le piccole imprese che vendono gioco legale sul proprio territorio, mentre il sindaco Ioculano ha deciso di muoversi in direzione opposta. Non è così che si tutela la salute pubblica. Così si chiudono solo le nostre imprese e si distrugge il tessuto socio economico del Comune».
(La Riviera del 22.11.2018 - pag. 20)