Operazione Game Over, Vaccari (comm. Antimafia) ad Agimeg: “Chi ha proposto sanatorie doveva essere più prudente”

Così Stefano Vaccari, senatore e membro della Commissione parlamentare antimafia, interpellato da Agimeg a proposito della polemica che ha coinvolto la deputata Paola Binetti che lo scorso anno aveva proposto un emendamento per sanare i ctd della Phoenix, bookmaker presente in Italia con 700 ctd i cui vertici sono stati arrestati nei giorni scorsi a conclusione dell’operazione Game Over.

“La sanatoria che c’è stata non ha aiutato il sistema gioco a crescere” ha aggiunto Vaccari “tanto più nei ctd per i quali numerose inchieste avevano evidenziato i problemi di controllo da parte della criminalità organizzata e di gestione molto sui generis rispetto alla legalità. Sicuramente il lavoro dei Monopoli è stato prezioso per riportare in un alveo di legalità attività che erano irregolari. Ma per i ctd la faccenda è diversa e il fatto di averli sanati ora consente di farli stare dentro binari analoghi a quelli degli altri. Ma molti non hanno aderito continuando ad operare diversamente. E’ sempre abbastanza scivoloso affrontare il sistema della sanatoria: capisco la ratio e l’obiettivo, ma forse non è questa la strada più efficace”.

Rimane il problema, però, che proprio per il ritardo del nuovo bando la proroga che va avanti da più di un anno debba essere ulteriormente allungata. L’accordo raggiunto dal Governo con Regioni e Comuni in Conferenza unificata avrebbe dovuto sbloccare la situazione, perché è difficile chiedere agli operatori di investire senza che loro sappiano dove potere operare. Ma questo accordo non è stato ancora realizzato e sembra che alcune Regioni siano ancora intenzionate ad andare ognuna per conto proprio: non c’è il rischio che sopravvivano anche le situazioni irregolari se non illegali? “Dagli annunci fatti a Milano la scorsa settimana, agli Stati Generali del Gioco d’azzardo dell’Anci Lombardia” ha risposto Vaccari “è chiara la volontà generale, espressa anche dal sottosegretario Baretta, di chiudere a breve il decreto attuativo dell’accordo di settembre. Adesso, il parere sul decreto non è vincolante come quello delle Commissioni parlamentari. Quindi, si tratta solo di tradurre una decisione già siglata. Se il Piemonte o altre Regioni hanno fatto altre scelte, sono loro ad aver cambiato le carte in tavola. Io sto dalla parte del Governo: si era raggiunto un punto di equilibrio ed era bene che tutti si attestassero su quello. Al Governo si può imputare la colpa di averci messo troppo tempo, ma è possibile che una Regione parta per la tangente e fare diversamente da quanto ha sottoscritto con l’accordo. Perché bisogna dare un quadro di certezza e quindi chi non ci sta va anche bloccato”.

 

(Agimeg/gpm)

indietro