Periodo complicato per i PVR, i Punti Vendita Ricariche, alle prese con un serie di controlli della Guardia di Finanza. Sono infatti diversi i punti ai quali in questi giorni viene contestata la violazione dei limite settimanale di 100 euro per le ricariche in contanti. Sulla questione è intervenuta l’avvocato Antonella Lo Presti, legale tra i massimi esperti in materia. “Sono numerose le telefonate di chiarimento che continuano ad arrivare al nostro studio legale da clienti titolari di PVR che ci riferiscono recenti contestazioni amministrative notificate dalla Guardia di Finanza a punti vendita ricariche (PVR) . Un fronte interpretativo che nel settore resta tutt’altro che chiuso che riguarda l’applicazione del limite di 100 euro settimanali per le ricariche “scratch” previsto dal D.Lgs. 41/2024 e dai successivi atti attuativi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM)”.

 

“I verbali — richiamano l’articolo 13, comma 5, del decreto di riordino dei giochi e le sanzioni di cui all’art. 64 del D.Lgs. 231/2007 — contestano una presunta inosservanza grave e sistematica delle prescrizioni sui limiti di importo e sulla tracciabilità delle operazioni di ricarica con sanzioni amministrative che possono variare da 2.000 a 20.000 euro”

 

Il contesto giuridico: tra sospensive e incertezze
“Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, il TAR Lazio ha accolto le istanze cautelari presentate da diversi operatori contro la Determinazione ADM sull’Albo PVR, sospendendone l’efficacia per i ricorrenti fino alla decisione di merito. Tale determinazione — oltre a disciplinare requisiti e obblighi dei Punti Vendita Ricariche — regolamenta proprio il limite settimanale di 100 euro per le ricariche in contanti o con strumenti assimilabili”.

 

“ADM ha successivamente impugnato la sospensiva al Consiglio di Stato, la cui udienza di merito è fissata per l’11 dicembre 2025. Nel frattempo, restano validi gli effetti del provvedimento cautelare: di fatto, le disposizioni sospese non sono operative per gli operatori coinvolti nel ricorso”.

 

Il dubbio interpretativo: sanzioni su norme “in stand-by”?
“È proprio qui che si apre la questione. Se il limite dei 100 euro settimanali risulta sospeso, può un PVR essere sanzionato per la violazione di una norma la cui applicabilità pratica è congelata?”

“Secondo alcune letture giuridiche, la sospensiva del TAR incide non solo sull’obbligo formale di iscrizione all’Albo PVR, ma anche sulle disposizioni accessorie ad esso collegate — incluse quelle sui limiti operativi e sulle modalità di tracciamento. Di conseguenza, eventuali contestazioni basate su tali disposizioni potrebbero risultare premature o carenti di base normativa effettiva, almeno fino alla pronuncia del Consiglio di Stato“.

 

“Al contrario – prosegue l’avvocato Lo Presti – altri sostengono che le disposizioni del D.Lgs. 41/2024, in quanto norme primarie, restino comunque vigenti e che la sospensione del TAR riguardi solo l’atto amministrativo attuativo, non il principio generale della tracciabilità dei flussi finanziari”.

 

In attesa del verdetto
“Fino all’udienza dell’11 dicembre 2025, dunque, il settore dei Punti Vendita Ricariche si muove in una zona grigia: le regole esistono, ma la loro applicazione è di fatto sospesa o limitata; le sanzioni vengono notificate, ma potrebbero essere oggetto di ricorsi fondati su un vuoto di efficacia normativa”.

 

“Un nodo interpretativo che, ancora una volta, mostra quanto il riordino del gioco legale in Italia — pur animato da finalità di trasparenza e legalità — necessiti di chiarezza applicativa e coerenza tra decreti, determinazioni e prassi operative”. 

 

(Agimeg/ff)