La Provincia Autonoma di Bolzano va contro la logica
Ma non è una novità. Già nel 2010, infatti, modificando le norme in materia di esercizi pubblici, aveva prescritto, per gli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro, il divieto di installazione presso gli esercizi ubicati a distanza inferiore a 300 metri da luoghi sensibili.
Un divieto efficace, quindi, per tutti gli esercizi pubblici autorizzati all’installazione di apparecchi in forza dell’art. 86, comma 3, lett c) del TULPS sulla cui osservanza il nostro Sindacato ha sempre responsabilmente richiamato i propri associati.
Il nostro Sindacato, nel timore fondato che tale disposizione avrebbe determinato un notevole danno economico non solo per i tabaccai – ricevitori ma anche per gli altri operatori del settore (gestori, concessionari, produttori, distributori) e con conseguenze negative per le casse dello Stato, ha più volte contattato la Provincia Autonoma trasmettendo anche un articolato parere recante osservazioni e proposte dirette a una revisione delle norme provinciali a favore dei tabaccai, unici soggetti in grado di garantire, per via del loro status di concessionari statali, il giusto equilibrio tra offerta pubblica di gioco tramite apparecchi leciti e tutela dei cittadini, in particolar modo dei minori.
Per tutta risposta, l’amministrazione di Bolzano – che non ha mai fornito riscontro alle nostre missive – ha provveduto a mettere mano a un’altra legge (quella sulle dipendenze) ribadendo e puntualizzando il divieto di collocazione degli apparecchi nelle tabaccherie sotto distanza da luoghi sensibili come se la stessa non conoscesse le disposizioni già emanate in materia.
E’ un accanimento, ribadiamo, svolto stratificando una sull’altra norme riguardanti materie diverse che per noi è inaccettabile in quanto portato avanti senza quello che sarebbe stato un corretto e opportuno confronto con la nostra categoria.
A fronte dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, tuteleremo pertanto i nostri associati in tutte le sedi che riterremo opportune.