Teoria contro pratica

 

Ma ciò non è successo, o è successo solo in parte, in quanto il legislatore, come spesso accade quando fissa una regola, non ha soppesato gli effetti pratici che ne sarebbero conseguiti.

 

Così, in pratica, ecco cosa sta accadendo: dal 1° gennaio la quota di PREU detratta dai compensi della filiera è maggiore. Al contrario, il ritorno in vincite è in molti casi ancora quello vecchio. Perché? Semplicemente perché gli adeguamenti tecnici delle macchine al pay out inferiore richiedono tempo e denaro. E non sempre i gestori dispongono dell’uno (il tempo) e dell’altro (il denaro).

 

Insomma, prima di sostituire concretamente ciascun apparecchio o le singole schede, i gestori devono riorganizzare le loro risorse economiche (attraverso investimenti aggiuntivi) e umane (con incaricati da inviare punto per punto per effettuare l’intervento apparecchio per apparecchio).

 

Per quanto di competenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si tratta di rilasciare migliaia di nulla osta. I Monopoli hanno comunicato che stanno affrontando questa “contingenza straordinaria” molto velocemente ma ciò non toglie che gli esercenti cui ancora non sono state adeguate le macchine stanno subendo un decurtamento dei propri guadagni di cui mai nessuno li rifonderà.

 

Tutto questo accade perché è stata emanata una disposizione di legge al solo e unico scopo di far quadrare i conti dello Stato senza tenere in debita considerazione tutti i suoi possibili risvolti pratici.

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