La disinformazione nuoce gravemente alla salute...

 

Solo per fare un esempio – ma ve ne sarebbero tanti – un paio di giorni fa un’autorevole emittente radiofonica nazionale ha presentato la notizia affermando che il Governo, per fare cassa, avrebbe intenzione di aprire ben 22.000 sale da gioco.


Quel “ben 22.000” è stato sottolineato con enfasi per indurre l’ascoltatore a giudicare sfavorevolmente la disposizione normativa.


Fortunatamente, a ristabilire, seppure parzialmente, la verità è intervenuta un assessore del Comune di Bologna che ha sottolineato che la legge non prevede l’apertura di 22.000 “nuove” sale da gioco bensì la riassegnazione delle concessioni in scadenza con la conseguenza che il numero di punti di offerta di gioco rimarrà sostanzialmente invariato rispetto all’attuale.


I due radiocronisti hanno aggirato l’evidente imbarazzo virando subito il discorso sulla ludopatia – argomento del quale si occupa l’assessore ospite del programma – sottolineandone la pericolosità con espressioni inquietanti.


Lasciando il nostro giudizio sulla Legge di Stabilità a successivi comunicati, vogliamo oggi sottolineare come la cattiva informazione, voluta o non, sia sempre e comunque dannosa.


In particolare, per quanto riguarda il prodotto “gioco pubblico” il livello di disinformazione – ma dovremmo verosimilmente dire controinformazione – è talmente alto che ormai la percezione da parte dell’opinione pubblica è totalmente distorta.


Il ricevitore, che da oltre settant’anni effettua la raccolta con trasparenza e professionalità, viene dipinto come colui che conduce i malati di gioco al lazzaretto. Non ci riconosciamo in questa immagine deformata e rivendichiamo l’integrità del nostro mestiere ricordando che dai rischi connaturati al gioco ci si difende più in ricevitoria che su internet o nelle sale gioco.

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