Eccesso di potere o carenza di professionalità?
Da ultimo, il Sottosegretario alle Finanze on. Pier Paolo Baretta ha affermato che, di fronte a “troppa diffusione sul territorio di alcuni giochi”, ci sarà una stretta in particolare su “bar e tabaccai dove c'è la vera diffusione eccessiva”.
Il timore che la nostra categoria possa essere ingiustamente penalizzata è concreto ed è per questo che abbiamo esposto direttamente la nostra posizione proprio all’on. Baretta, nell’incontro svoltosi un paio di settimane fa di cui abbiamo parlato nella newsletter del 13 febbraio scorso.
Il fulcro di tutte le nostre osservazioni e relative richieste di modifica dello schema di decreto in corso di redazione, è che il futuro sistema dei giochi pubblici non prescinda dalla salvaguardia dei tabaccai-ricevitori in quanto soggetti qualificati alla raccolta del gioco pubblico.
Che nel corso degli anni ci sia stata una proliferazione nella numerosità dei punti di offerta del gioco è innegabile, così come è altrettanto innegabile che questo allargamento incontrollato non ha giovato a nessuno in quanto ha determinato un appiattimento della professionalità e, quindi, un inaccettabile scadimento della qualità dell’offerta stessa.
Il nocciolo del problema è tutto qui: nessuno dei giochi regolati dallo Stato presenta caratteristiche tali da determinare rischi socialmente inaccettabili, basta che siano messi in mano a soggetti aventi competenze professionali specifiche che possano garantire un accesso responsabile e moderato agli stessi.
Insomma, la questione non è solo in quanti punti ma anche e soprattutto in quali punti si offre il gioco.
Poiché i tabaccai-ricevitori possiedono senz’altro le caratteristiche di professionalità, auspichiamo – per il bene dell’intero sistema dei giochi pubblici – che le nostre richieste in difesa della categoria siano recepite dal Legislatore.