Senso di responsabilità e speranza nel futuro
Riguardo alla rimodulazione di tale compenso – inevitabile in quanto discendente direttamente da una Legge dello Stato – avevamo chiesto ai concessionari e ai gestori equità e trasparenza; da quelle che sono le proposte in circolazione, pur nelle diverse modalità di applicazione dell’onere a carico degli esercenti, ci sembra che tale richiesta sia stata generalmente rispettata sia dai concessionari che dai numerosissimi gestori che operano sul territorio.
Di fatto, il Sindacato non può entrare nel merito delle singole proposte sostituendosi ai tabaccai nella loro valutazione; possiamo però sostenere che, poiché l’onere derivante dalla Stabilità “pesa” per 1207,27 euro a macchina, la ripartizione tra gestore ed esercente possa considerarsi equa se risulta adeguatamente proporzionata alla quota di guadagno che, in base ai singoli contratti, è riconosciuta all’esercente, ovvero sia inferiore a tale quota.
Per una corretta valutazione e conseguente sottoscrizione, le diverse proposte devono quindi essere contestualizzate con riferimento alla singola realtà commerciale e vanno altresì comparate con la misura del compenso originariamente previsto dai contratti con concessionari e gestori.
Di fronte al duro colpo infertoci dal Legislatore, i tabaccai-ricevitori hanno dimostrato un grande senso di responsabilità facendosi carico della propria parte di onere senza interrompere neanche per un momento l’offerta di gioco tramite gli apparecchi. Il nostro atteggiamento è stato rivendicato anche nel recente incontro con il Sottosegretario alle Finanze On. Pier Paolo Baretta, che ha l’incarico di seguire l’attuazione della Delega Fiscale in materia di riordino dei giochi.
Stiamo costantemente vigilando, affinché con il decreto attuativo della Delega Fiscale venga realizzato un impianto di tutela delle tabaccherie-ricevitorie, che garantisca anche la stabilità del sistema dei giochi pubblici affinché, in futuro, non si ricorra a soluzioni che danneggino irrimediabilmente la redditività delle nostre aziende.
In riferimento alle indiscrezioni filtrate in merito all’attuazione della citata delega, durante il colloquio con il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze, abbiamo esposto le nostre preoccupazioni in ordine a disposizioni decisamente negative per la nostra categoria quale, per esempio, quella che imporrebbe di chiudere fisicamente, con porte o attrezzature equivalenti, l’area delle AWP e del corner di gioco ippico/sportivo, o quelle relative alla necessità di conseguire la licenza 88 TULPS anche per giochi diversi dalle scommesse.
Abbiamo altresì richiesto un definitivo superamento delle distanze da luoghi sensibili introdotte da Regioni e Comuni, al fine di riportare i giochi nel loro alveo naturale: la riserva statale in materia.
Il nostro obiettivo è quello di far capire chiaramente al legislatore che la tenuta del comparto dei giochi pubblici passa necessariamente per la salvaguardia della rete fisica costituita dalle nostre aziende.