Il solito pasticcio all'italiana
Il collegio ha respinto la richiesta cautelare, cioè di sospensiva della decisione del Comune, ritenendo che i motivi che ne costituiscono il fondamento - la “tutela della salute dei cittadini e più in generale del benessere individuale e collettivo della popolazione” – prevalgono sul “pregiudizio di natura prettamente economico” lamentato dagli operatori.
Il pasticcio sta nel fatto che non più di tre settimane fa, precisamente il 28 ottobre, lo stesso giudice, con decreto monocratico del Presidente, ha accolto la medesima istanza di sospensiva avanzata da un diverso ricorrente!
Cosa che lasciava ben sperare anche per l’esito di un altro ricorso avente uguale oggetto, presentato dal nostro Sindacato autonomamente rispetto ai due sopra menzionati.
Dopo questo palese e discutibile cambio di linea, appare assai difficile essere ottimisti circa l’esito della nostra domanda di sospendere gli orari e, ancor di più, di annullare l’ordinanza in radice. Così come appare orami pregiudicato l’analogo ricorso da noi incardinato dinanzi al medesimo TAR Milano avverso l’ordinanza limita–orari del Comune di Lecco.
Non resta che prendere atto della differenza di indirizzi presi nelle stanze dei Tribunali Amministrativi con riferimento alle cause riguardanti la materia del gioco lecito e denunciarla a chi di dovere.
Sarebbe interessante sapere cosa pensa il Ministro della Giustizia del fatto che, su una stessa materia, un Tribunale dice una cosa e un Tribunale ne dica un’altra o che lo stesso Giudice dica oggi bianco e domani nero!