Orari slot: altro che tutela, qui torniamo al Medioevo!

 

Nell’arco di un paio di settimane, sono usciti dal cilindro degli amministratori locali regolamenti restrittivi dell’offerta di gioco da far accapponare la pelle.

 

Ci riferiamo innanzitutto ai Comuni di Milano e di Faenza. Il primo ha regolamentato l’orario di accensione delle slot limitandolo a due brevi fasce orarie giornaliere: dalle 9 alle 13 e dalle 18 alle 23. Guai a sgarrare: qualsiasi violazione sarà punita con una sanzione che può arrivare a 500 euro!

 

Il secondo, Faenza, ha previsto l’accensione continuativa ma soltanto a partire dalle 10 di mattina e fino alle 24. Tanto per complicare ulteriormente le cose, è fatto obbligo agli esercenti che hanno le slot di appendere all’ingresso un cartello recante gli orari di funzionamento.  Anche qui la sanzione massima è di 500 euro.

 

E, stando a notizie di stampa, anche il Comune di Pavia sarebbe pronto a limitare gli orari delle slot: la Giunta sta preparando infatti un’ordinanza in base alla quale le macchine non potrebbero rimanere accese per più di otto ore al giorno.


 
Norme come queste, lungi dal tutelare i consumatori, non fanno altro che deprimere il gioco legale a tutto vantaggio di quello illegale che, nelle sue svariate forme, rischia di prendere nuovamente il sopravvento. Chi ha voglia di passare un quarto d’ora giocando alle slot ma, per via dell’orario, non può farlo presso la propria tabaccheria di fiducia, potrebbe sentirsi legittimato a rivolgersi ai purtroppo tanti luoghi ove sono disponibili i famigerati e vietatissimi totem.

 

Con questi provvedimenti restrittivi, insomma, rischiamo seriamente di tornare indietro, dopo i tanti passi avanti fatti in nome della trasparenza e della legalità.

 

Se così sarà, cui prodest?

 

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