Regioni e Comuni ci stanno uccidendo

 

E’ un’esecuzione lenta ma inesorabile che colpisce, in prima battuta, i tabaccai ricevitori che vorrebbero installare gli apparecchi nel loro locale: le SCIA (Segnalazioni Certificate di Inizio Attività) in tal senso presentate ai competenti uffici municipali vengono sempre più spesso rigettate proprio in ragione della vicinanza a una scuola, una chiesa, un centro di aggregazione giovanile.

 

Ma la scure del divieto calerà ben presto anche sui colleghi che attualmente gestiscono le slot in base a una licenza rilasciata in tempi antecedenti alla legge o all’ordinanza che stabilisce il presupposto della distanza minima. Quella licenza, infatti, per la maggior parte delle nuove norme locali, è ormai soggetta a un rinnovo da chiedere alla scadenza di tempi determinati dalla stessa legge. Ecco dunque che la ricevitoria che si trova sottodistanza da un luogo sensibile, tra qualche anno, si vedrà negare il rinnovo della licenza con la quale oggi gestisce legittimamente gli apparecchi.

 

Da qui a pochi anni, tra licenze negate e licenze ritirate, quanti di noi potranno permettersi il lusso di offrire gioco tramite gli apparecchi da intrattenimento? Ben pochi, se le cose non cambiano.

 

Il nostro Sindacato ha rappresentato questo pessimo scenario futuro al Sottosegretario con delega ai giochi On. Alberto Giorgetti che ha condiviso le nostre preoccupazioni affermando la necessità di localizzare il gioco legale in posti presidiati e sicuri quali sono le tabaccherie.

 

Stiamo pertanto seguendo tutte le strade percorribili: in gioco non c’è solo il futuro della categoria dei ricevitori ma anche le entrate erariali derivanti dai giochi.

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