Se un giorno l'on line passasse di moda

 

Le mozioni, si sa, devono attendere di essere discusse prima di generare una risposta da parte del destinatario. Al momento, quindi, non sappiamo quando ci sarà e quale sarà la posizione del Governo rispetto alla richiesta avanzata dal Carroccio.

Ma non è questo il punto, per quanto ci riguarda. A noi interessa la sostanza in sé della mozione che, incentrata sulla modalità di gioco a distanza, ne denuncia la particolare pericolosità rispetto alla forma di gioco fisica.

Non v’è dubbio sul fatto che il mezzo telematico sia di gran lunga più insidioso di una sana giocata in ricevitoria (ammesso che questa comporti qualche elemento di nocività).

Noi, che della rete di raccolta fisica siamo la punta di diamante, lo affermiamo da sempre, fin da quando l’on line si è delineato all’orizzonte delle possibili offerte di gioco.

Nato per sopperire alla penuria di luoghi fisici ove puntare alle scommesse a quota fissa, l’on line ha di fatto oltrepassato il suo originario scopo rompendo gli argini di quello che si pensava fosse un perimetro in qualche modo sotto controllo.

Oggi, a fronte di tale sovrabbondante effetto, c’è qualcuno che cerca di correre ai ripari.

Francamente, non crediamo che una moratoria (peraltro altamente improbabile) potrebbe essere risolutiva. Forse, lo sarà solo il naturale  (e quindi certo) passaggio della moda di giocare su internet aiutato da un più adeguato sistema normativo e dalla capacità dei ricevitori di tenere alto l’appeal dei giochi raccolti “a mano”.

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