Regione Lazio: a rischio l’attività delle slot machine. Pastorino: “Auspichiamo un dialogo costruttivo”

 

Da una parte il gioco legale contribuisce alla difesa della legalità, favorisce entrate erariali, attira investimenti e crea imprese e occupazione; dall’altra, può portare soggetti particolarmente fragili a eccedere, arrivando a soffrire di una vera e propria dipendenza”.


Sebbene i dati dimostrino come la stragrande maggioranza dei giocatori non riveli particolari problemi, comprendiamo perfettamente che Regioni e Comuni – prosegue Pastorino - si preoccupino di una distribuzione eccessiva del gioco, dovendone poi pagare le eventuali conseguenze, dal punto di vista sanitario, sul proprio territorio”. “Nei dialoghi avviati con la Regione Lazio, abbiamo sottolineato la volontà di trovare formule in grado di mediare tra tutti gli interessi in campo (primo fra tutti, la tutela del giocatore): ci siamo resi disponibili a ridurre la penetrazione del gioco sul territorio, innalzare la professionalità degli operatori, investire in formazione e collaborare con gli enti locali, al fine di raggiungere una maggiore sostenibilità che riduca gli impatti sociali dei prodotti in oggetto”.


Lo stesso Sottosegretario al Mef, l’Avv. Federico Freni, ha scritto una missiva al Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, invitando a “valutare, in attesa di un concertato e omogeneo riordino del settore, una prudente attesa, diretta a salvaguardare i livelli occupazionali, la continuità del settore e le entrate erariali”.

    
Il nostro auspicio - conclude il Presidente STS - è quindi che la Regione Lazio blocchi l’entrata in vigore della propria Legge: proseguendo sulla strada di un dialogo costruttivo, come avvenuto in questi mesi, possiamo evitare l’espulsione del gioco legale dal territorio e costruire un modello capace di tutelare salute, lavoro e legalità. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile”.

 

 

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