Green pass per scommesse e AWP. Rischio di una semi chiusura.

All’atto pratico, però, il green pass potrebbe produrre effetti simili ad un lockdown, anche in zona bianca.

L’operazione di vigilanza e controllo all’interno delle nostre tabaccherie e corner sportivi è realmente troppo complicata e fa nascere una serie di nuovi problemi, in un momento in cui sarebbe necessario tornare alla normalità.

In primo luogo, è difficile immaginare che il tabaccaio possa destinare il lavoro di un dipendente o di un collaboratore alla sola verifica dei pass; inoltre, c’è il rischio di dover rincorre i clienti per capire se essi, dopo aver pagato una bolletta, vogliano anche giocare una scommessa o inserire una moneta in una slot.

A tutto ciò, si aggiungano possibili questioni di ordine pubblico, nel caso in cui un giocatore si rifiuti di esibire il pass o i documenti; l’aggressività di taluni manifestanti scesi in piazza, negli ultimi giorni, contro i vaccini e le limitazioni imposte dal Governo, deve preoccuparci molto, poiché quegli atteggiamenti finiranno col trasferirsi inevitabilmente nelle nostre tabaccherie.

Se queste sono le premesse, lo scenario più probabile sarà l’impossibilità di raccogliere scommesse o accendere le AWP, con ulteriori conseguenze di natura fiscale (PREU forfettario) e contrattuale.

Il green pass è certamente più adatto ad attività con numero di ingressi limitato e a lunga permanenza: una condizione diametralmente opposta al lavoro delle tabaccherie. Per questo ci auguriamo che il Governo valuti attentamente l’utilizzo dello strumento appena introdotto, affinché esso porti realmente maggiore libertà di movimento e non si trasformi, invece, in una barriera all’ingresso.

indietro