Decreto di Agosto: concessione Superenalotto prorogata al 1 dicembre 2021
Con il decreto invece, la stipula della convenzione e di conseguenza l’avvicendamento tra la vecchia e la nuova concessione, slitta al 1 dicembre 2021. Un ripensamento che si basa non soltanto sulla nota emergenza epidemiologica che ha attanagliato il Paese, quanto soprattutto sull’assoluta imprevedibilità del suo evolversi nei prossimi me si, con conseguente difficoltà del concessionario ad espletare tutte le procedure previste dalla gara nei tempi stabiliti. Una scelta quasi di responsabilità, si potrebbe dire. Ma attenzione, fin dal primo giorno in cui tale notizia ha iniziato a circolare, il Sindacato Totoricevitori Sportivi ha richiamato l’attenzione sull’esigenza che, a conti fatti, la tutela del concessionario non si traduca in una beffa per i ricevitori. Posticipare di circa 15 mesi la stipula della nuova concessione significa prorogare anche tutti i contratti della concessione in scadenza. Contratti che sono obbiettivamente onerosi, visto il canone di 167 euro mensili che i punti vendita devono sostenere, e la possibilità di recedere solamente al 31 marzo di ogni anno (previa raccomandata da inviarsi con 60 giorni di preavviso). Ora, con la proroga in questione, tali condizioni continueranno ovviamente ad essere applicate anche a quella parte di rete che, non avendo aderito al nuovo contratto, aspettava con fiducia il 24 agosto per ritenersi libero dal SuperEnalotto. In altri termini, per loro, tutto rimandato a marzo 2021.
Un altrettanto doveroso senso di responsabilità imporrebbe di riconoscere a tutti i ricevitori la possibilità di decidere se continuare la raccolta o meno fino al 1 dicembre 2021, senza dover aspettare per forza al 31 marzo prossimo per poter recedere. In alternativa, sarebbe auspicabile far proseguire la raccolta alla rete, senza la corresponsione di alcun canone. Si tratterebbe di scelte di buon senso da parte del legislatore, a tutela della rete dei ricevitori che essi stessi, al pari dei concessionari, hanno vissuto e stanno vivendo la crisi e l’emergenza economico-sanitaria.
Per tale motivo, FIT e STS si sono già rimboccati le maniche: lavoreranno alacremente nei prossimi mesi, affinché nell’ambito della discussione parlamentare per la conversione in legge del decreto, la posizione dei ricevitori abbia la giusta tutela. I tabaccai ricevitori non sono limoni da spremere, ma una rete da tutelare!