Un compromesso difficile ma possibile

Ricordiamo che a eccezione dei Gratta e Vinci, i giochi pubblici erano stati sospesi lo scorso 31 marzo. Il 23 aprile, l’ADM, venendo incontro anche alle istanze della FIT, aveva disposto la loro graduale riapertura. Ultime a essere ripristinate, con partenza dall’11 maggio, sarebbero state le scommesse a terra e le newslot.

Poi ieri, 29 aprile, la parziale marcia indietro.

Nel confermare il calendario di riapertura dei restanti giochi all’interno degli esercizi per i quali non vige l’obbligo di chiusura (il 27 hanno ripreso 10 e lotto, Millionday e Winforlife mentre il 4 maggio riprenderanno il Lotto e i giochi numerici a totalizzatore nazionale, con l’aggiunta, da ultimo, delle scommesse on line) scommesse terrestri e slot rimarranno al chiodo, fino a nuova determinazione.

Siamo consapevoli che la salvaguardia simultanea di vite umane ed economia richiede continui compromessi. È questa una delle cose che la pandemia che ha colpito il pianeta ci sta insegnando. E dunque, la riapertura delle attività – compresa la raccolta dei giochi – non può avvenire se non seguendo il sottile filo dell’equilibrio tra salute ed economia.

Ma, nello specifico, la scelta di riaprire i giochi – tutti, nessuno escluso – dovrebbe tenere nella debita considerazione le misure di sicurezza ampiamente adottate dalle tabaccherie.

Essendo rimasti, per decreto, sempre aperti, i tabaccai si sono efficacemente attrezzati per prevenire ogni pericolo di contagio, per sé e per i clienti: ingresso contingentato in negozio, che garantisce la distanza sociale, messa a disposizione del liquido disinfettante, uso rigoroso delle mascherine. 

Fermi restando, quindi, i divieti di assembramento e di stazionamento all’interno della rivendita, non si vede perché non si possa tornare ad accettare le scommesse o a consentire lo svolgimento, a turno, di qualche partita alle slot.

La ripresa di questi giochi, unitamente agli altri, sarebbe peraltro utile per arginare il mercato clandestino.

Ci adopereremo affinché l’ADM possa recepire queste riflessioni.

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