Rapporto di causa - effetto

Basti guardare alla vasta operazione eseguita pochi giorni fa dalla Guardia di Finanza di Torino. Dai controlli svolti in una ventina di locali tra bar, sale giochi e sale slot, sono emerse numerose irregolarità sfociate nel sequestro di ben 20 congegni da intrattenimento e nell’ingiunzione di sanzioni per 800.000 euro.

Questa imponente operazione contro il gioco illegale si è svolta proprio nella Regione che ha vietato le AWP legali in tutto il suo territorio. Entrata in vigore la legge liberticida, la criminalità si è appropriata del territorio al fine di intercettare la domanda di gioco non più soddisfatta dai punti di vendita un tempo autorizzati.

È ben difficile sostenere che tra questi eventi non vi sia un rapporto di causa-effetto: il decremento dei volumi di gioco su base terrestre del 10% – sbandierato in una recente relazione della Giunta regionale del Piemonte come un successo nella lotta alla ludopatia – è, in realtà, un segnale di affermazione del gioco clandestino. 

Maggior lavoro per le Forze dell’Ordine, crisi per le attività legali, tutela negata per i giocatori. Cosa altro ci serve per capire che bisogna abbandonare, una volta per tutte, la strada del proibizionismo?

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