In Emilia Romagna c'è troppa confusione
Pur nel rispetto della libertà di esprimersi e di manifestare, che deve essere garantita ad ogni imprenditore e lavoratore del settore, riteniamo che le iniziative intraprese nelle ultime settimane da alcune realtà che invocano la piazza e chiedono senza sosta audizioni al Presidente e ai Consiglieri Regionali, non fanno altro che aumentare la confusione e complicare la normale interlocuzione tra le parti sociali e la politica locale.
In un momento delicato che porterà, a breve, alle prossime elezioni politiche regionali, alzare continuamente il tono dello scontro potrebbe rivelarsi controproducente, con effetti potenzialmente letali per le nostre imprese.
Ribadiamo con forza che le Associazioni Sindacali storicamente e maggiormente rappresentative del settore continueranno a dialogare con la politica per scongiurare gli effetti di una Legge che punisce imprese e lavoratori che operano nella legalità, su mandato dello Stato. Saranno queste e solo queste a decidere se e quando manifestare in piazza il proprio dissenso, qualora la via della ragionevolezza, da parte della politica locale, venisse definitivamente meno.
Roma, 15 novembre 2019