Da propositore del gioco a soggetto quasi passivo
Così – tristemente – cambia il ruolo del ricevitore sportivo per effetto del decreto Balduzzi.
I ferrei limiti alla pubblicità dei giochi e le misure per il contrasto alla ludopatia, incidono sul nostro mestiere rendendo necessario un nuovo modo di approcciare al gioco.
Dalle origini (era la metà degli anni ’40) e fino ai giorni nostri, il ricevitore ha svolto un compito propositivo nei riguardi del gioco: come un cicerone moderno, ne ha agevolato la diffusione presso una sempre più fidelizzata clientela.
Questa funzione stimolante – che tanto ha reso anche e soprattutto alle casse statali – finisce oggi schiacciata dal peso delle recenti disposizioni che trasformano il ricevitore da attore protagonista a semplice comparsa.
Più che incoraggiare la clientela a giocare questo o quel sistema, dovremo dare il massimo risalto ai divieti e ai rischi di dipendenza correlati al gioco esponendo cartelli e locandine pieni di angoscianti messaggi.
Ciò non toglie, che nell’area dedicata ai giochi – nella fattispecie il bancone sul quale è posizionato il terminale di gioco – nessuna norma ci vieta di continuare a esporre il materiale di consumo (schedine, carature, Gratta&Vinci) e i dépliant e gli avvisi fornitici dai concessionari: si tratta infatti di materiale che risponde già a tutti i criteri di garanzia del consumatore richiesti dal Decreto Balduzzi.
Così facendo, ci atterremo alla normativa fedeli al principio che, per la nostra categoria, il rispetto delle regole, seppur perfettibili, è sempre al primo posto.