Riprendiamo il dialogo sul gioco pubblico
Per contrastarlo, il neoministro pensa, prima di tutto, di vietarne la pubblicità, “onde eliminare le tentazioni”.
Nell’on line tutto è senza tempo e senza confini. È un terreno dove anche i minori, con qualche semplice accorgimento, possono inoltrarsi. Per tutti, adulti e ragazzi, c’è il rischio di non tornare indietro.
Di tutto ciò Di Maio sembra pienamente consapevole nel momento in cui riconosce che c’è una netta differenza tra il gioco on line e le slot installate negli esercizi pubblici. Una riflessione, questa, che lo ha portato ad affermare che l’abolizione dell’offerta legale – come da altri suggerita – darebbe via libera all’illegalità.
Uno scenario evitabile solo con la salvaguardia della modalità terrestre dove un ricevitore in carne e ossa assiste l’utente nelle operazioni di gioco favorendo così un approccio moderato e consapevole.
Ci auguriamo che la convergenza di idee con il Ministro Di Maio possa evolversi in un costruttivo dialogo tra tutte le parti interessate che giunga infine alla regolamentazione ragionata di questo fondamentale comparto economico.