Bolzano, Tabaccai a convegno: “Sì al gioco lecito, no all’illegalità” Un nuovo incontro per dire basta al proibizionismo nel comparto del gioco legale


Il convegno – cui parteciperanno numerose personalità del gioco, della politica e della società civile – si inquadra nell’ambito delle iniziative intraprese da FIT e STS a difesa del gioco pubblico, oggetto di sempre più frequenti limitazioni ad opera di leggi e ordinanze locali.


“A seguito del Convegno svoltosi a Torino, cui era seguita la manifestazione dei tabaccai in Piazza Castello, la Regione Piemonte ci ha aperto una via di dialogo – dichiara Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai – Auspico che lo stesso effetto si riproduca a Bolzano e che anche la Provincia Autonoma dia la disponibilità a rivedere le norme che pregiudicano irrimediabilmente le nostre attività senza alcun giovamento per la tutela della salute”.


“Il prossimo 1° giugno le tabaccherie ubicate sotto distanza da luoghi sensibili dovranno togliere le slot. Praticamente, parliamo della totalità delle rivendite vista l’estensione dei centri abitati e la lista oltremodo nutrita di luoghi sensibili – aggiunge Giorgio Pastorino, Presidente Nazionale del Sindacato Totoricevitori Sportivi – Non possiamo permettere che ciò accada: riportando l’attenzione sui reali numeri della ludopatia e sull’importanza di tutelare un settore economico importante come quello del gioco legale, convinceremo gli amministratori che la legge provinciale è sbagliata”.


“L’Istituto Milton Friedman Institute è lieto e onorato di organizzare a Bolzano, assieme alla Federazione Italiana Tabaccai e al Sindacato Totoricevitori Sportivi, un evento di questa portata dopo quello di Torino – conclude Andrea Maria Villotti, Direttore Generale dell’Istituto Milton Friedman – il capoluogo altoatesino e la provincia autonoma sudtirolese sono in testa a tutte le classifiche in Italia per qualità della vita e rappresentano un’eccellenza e un riferimento, non solo all’interno del panorama nazionale. Per questo la macchia del proibizionismo e i danni che sta provocando sul tessuto non solo economico, ma anche sociale, a Bolzano e nell’intera Provincia Autonoma, vanno analizzati e spiegati, affinché sia possibile intervenire e porre rimedio alla situazione, in modo che anche questo importante settore economico possa divenire come tutti gli altri all’interno del modello provinciale.”

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