Si è tenuto a Roma il consueto dibattito-evento organizzato da I-com, Istituto per la competitività, in collaborazione con Brightstar. Stavolta, il focus ha riguardato le "Prospettive del settore dei giochi in Italia: fiscalità e interventi regolatori in vista del 2026”. Il Presidente Nazionale STS ha partecipato al dibattito insieme ad altri qualificati rappresentanti degli operatori del comparto e delle Istituzioni. Dai dati elaborati da I-Com, emerge che il settore del gioco è in buona salute: la raccolta, negli ultimi 20 anni, ha avuto una crescita significativa con crescenti contributi all’Erario. Il segmento terrestre sta bene: da esso arriva ben il 94% delle entrate erariali e sembrerebbe che il sorpasso della modalità on line non abbia comportato sconvolgimenti nell’assetto economico. Ma non è tutto oro quel che luccica: numericamente, i dati sono corretti ma possono risultare fuorvianti se letti asetticamente.
Questa la riflessione di Zamparelli che ha sottolineato come il gioco fisico è ormai in crisi per diverse ragioni: a parte le limitazioni normative degli Enti locali, soffre a causa di payout meno appetibili dell’on line e in quanto soggetto a una fiscalità penalizzante che incide negativamente sulla domanda.
Le ripercussioni dannose sull’Erario si sono già manifestate: all’aumento della raccolta complessiva proprio grazie all’exploit dell’on line, il trend di crescita delle entrate erariali risulta non proporzionale proprio a causa della minore tassazione di questa modalità di gioco.
In vista della riforma normativa che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2026, il Presidente STS ha dunque ribadito che la salvaguardia della rete dei punti fisici di prossimità deve essere perseguita anche nell’ottica di garantire un soddisfacente livello di entrate a favore dell’Erario.


menu